Da Cristina da Pizzano a Gaetano Bresci: i Controeroi di Giuseppe Laselva

«Io non ho ucciso Umberto. Io ho ucciso il Re. Ho ucciso un principio», furono le celebri parole pronunciate dall’anarchico Gaetano Bresci qualche tempo dopo aver sparato, la sera del 29 luglio del 1900, al re Umberto I, che aveva fatto reprimere nel sangue le rivolte dei Fasci Siciliani e le insurrezioni di Milano (quando il generale Bava Beccaris prese a cannonate la folla inerme, tra cui i mendicanti in fila a prendere il cibo) e responsabile, secondo Bresci, «di tutte le vittime pallide e sanguinanti del sistema che lui rappresenta e fa difendere».

Bresci prese la decisione di distruggere un principio sulla spinta e l’ardore di un controprincipio. Abbatté un simbolo, diventando — nel medesimo istante — un controsimbolo, che nel ricordo postumo è ancora capace di accendere una fiamma dentro a chi onora la memoria della persona, del gesto, del pensiero e, appunto, del principio (per gli anarchici il 29 luglio è tuttora un giorno di festa).

(courtesy: Giuseppe Laselva)
(courtesy: Giuseppe Laselva)

Per il designer grafico e animatore pugliese Giuseppe Laselva, Bresci è un controeroe e come lui lo sono Cristina da Pizzano, la prima scrittrice di professione, Giordano Bruno, frate filosofo arso vivo sul rogo, Artemisia Lomi Gentileschi, pittrice divenuta simbolo della violenza sulle donne, Tommaso Aniello d’Amalfi — meglio conosciuto come Masaniello —, il capopopolo che guidò la rivolta di Napoli del 1647, Michelina Di Cesare, brigantessa, Carmine Crocco, brigante.
«Ho scelto i personaggi della storia italiana che, pur essendo di nicchia, hanno sfidato le regole del tempo andando controcorrente», spiega Laselva, che ha dedicato loro la serie illustrata Controeroi.

Art director dell’agenzia Push Studio, il designer ha alle spalle studi a Bari e Urbino e un lungo quanto interessante portfolio di lavori, tra cui videoclip, pubblicità, scenografie digitali e, più di recente, la partecipazione, attraverso Futuro Arcaico, alla seminale mostra Singolare Plurale tenutasi lo scorso anno durante il festival Graphic Days Torino, con un bellissimo lavoro intitolato Evviva! San Vito, una narrazione in chiave contemporanea dell’importanza del santo per la storia di Polignano a Mare e la sua comunità emigrata a San Paolo in Brasile.

(courtesy: Giuseppe Laselva)
(courtesy: Giuseppe Laselva)

Tuttora in fieri, il progetto Controeroi, è nato dalla volontà di adoperare le arti visive per illuminare personaggi e momenti “scomodi” della tradizione italiana.
Scrive Laselva: «Protagonista inconsapevole di racconti futuri, libero da vincoli di legge o posizione sociale, il controeroe alimenta la fiamma dello straordinario, capovolgendo l’immutabile. Il coraggio come una cometa laica, cosmica e oltre i confini del tempo. Astuzia e abilità, sue compagne di lotta, affinate ora come lama, ora come carta. Il fine delle sue gesta un bene più grande, collettivo. Umano. Egli sa riconoscere il giusto, celato alle masse dall’ordine costituito, dalla norma, dalla maggioranza, dalla morale e dalla religione. Traditore del potere e nemico dei suoi simili, il controeroe non ha allori ad attenderlo: più spesso la prigione, la tortura, la morte. Mai l’oblio».

Quando gli chiedo quale sia, tra tuttз quellз ritrattз finora, lǝ suǝ preferitǝ, il designer fa il nome di Artemisia Gentileschi, protagonista anche di una piccola animazione, «per l’impulso che ha saputo dare alla figura femminile in quel periodo storico. La pittrice è stata tra le prime donne della storia a combattere contro cliché e discriminazioni di genere per affermarsi professionalmente in un mondo, come quello dell’arte, principalmente dominato dalla presenza maschile. Lo stupro subito dal collega Agostino Tassi e il coraggio con cui l’artista si ribellò e affrontò il processo l’hanno resa un simbolo della lotta contro la violenza sulle donne e una femminista ante litteram».

(courtesy: Giuseppe Laselva)
(courtesy: Giuseppe Laselva)
(courtesy: Giuseppe Laselva)
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