Hofmann 1.0.0: dal giovane designer Giovanni Abbatepaolo un tool per celebrare il centenario di Armin Hofmann

Non sono sicuro che sia l’unico designer ultracentenario ad aver salutato il 2020, ma sono più che certo che non ce ne siano poi molti, in giro, soprattutto tra coloro che hanno dato — non solo attraverso la propria attività di progettista, tesa alla continua sperimentazione, ma anche per mezzo dell’insegnamento e dei libri pubblicati — un impulso fondamentale a generazioni di designer di tutto il mondo.
Nato in Svizzera nel giugno del 1920, Armin Hofmann ha iniziato la sua carriera nel 1947 come docente. Tra i maggiori esponenti di quel swiss style che ha cambiato per sempre il mondo della grafica, e del quale si sente ancora oggi la eco nelle principali scuole di progettazione del mondo, Hofmann ha insegnato per quarant’anni, formando alcuni tra i più importanti designer dell’ultimo mezzo secolo. È stato anche tra i fondatori — insieme al collega Emil Ruder — della Schule für Gestaltung Basel, uno dei templi internazionali del modernismo.
«È uno dei pochi modernisti del dopoguerra ancora in circolazione» — così Steven Heller, qualche mese fa, sulle pagine di Print Magazine.

Autore, nel 1965, del seminale Graphic Design Manual: Principle and practice, testo quasi obbligato per chiunque studi e pratichi progettazione grafica, Hofmann è al centro di un piccolo quanto affascinante omaggio realizzato dal giovane designer italiano Giovanni Abbatepaolo in occasione del centenario.
Laureatosi all’ISIA di Urbino con una tesi sull’architettura dell’informazione e la realizzazione di un software per riorganizzare spazialmente il contenuto del testo di studio (chi fosse interessatǝ la può trovare qui), Abbatepaolo attualmente lavora come co-coordinatore in quel meraviglioso progetto che è La Scuola Open Source.

(courtesy: Giovanni Abbatepaolo)
(courtesy: Giovanni Abbatepaolo)
(courtesy: Giovanni Abbatepaolo)

Prendendo spunto da tre pagine del Graphic Design Manual, il designer ha creato un piccolo strumento online — Hofmann 1.0.0 — che permette di creare figure utilizzando una griglia di punti collegati tra loro da linee.
«Se il punto è un elemento importante nella struttura e nell’analisi — scriveva Hofmann — la linea svolge l’importante compito di costruzione. Si articola, articola, sopporta, sostiene, tiene insieme e protegge».
L’idea di Abbatepaolo è stata quella di trasformare il metodo del progettista svizzero in un piccolo software.

«Le varianti originali — spiega — erano fatte a mano, ma sperimentarle oggi non è molto facile: curiosamente, con i comuni software di progettazione grafica come Adobe Illustrator non è così semplice disegnare le tangenti dei cerchi.
Questo è il motivo per cui uno strumento (invece di un’opera d’arte fissa) sembrava più appropriato come tributo a Hofmann. Rimuovendo, con un software appositamente costruito, la complessità tecnica nel disegnare le forme, l’utente deve solo concentrarsi sull’esercizio della variazione e dell’esplorazione, concentrandosi così su ciò che contava di più per Hofmann».

Chiunque potrà testare, giocare, usare il codice sviluppato da Abbatepaolo con l’aiuto di Arianna Smaron, che si è occupate di rifinire e curare il progetto.
Basterà andare su bbtgnn.github.io/hofmann-1.0.0 dove c’è anche una galleria con alcuni esempi d’uso realizzati da altrз progettistз.

(grafica di Filomena Galvani | courtesy: Giovanni Abbatepaolo)
(grafica di Marco Pagan | courtesy: Giovanni Abbatepaolo)
(grafica di Michela Meliddo | courtesy: Giovanni Abbatepaolo)
(grafica di Claudia Pazzaglia | courtesy: Giovanni Abbatepaolo)
(grafica di Alessandro Caccuri | courtesy: Giovanni Abbatepaolo)
Un messaggio

Frizzifrizzi è sempre stato e sempre rimarrà gratuito. Si tratta di un progetto realizzato ogni giorno con amore e con impegno. La volontà è di continuare a farlo cercando di tenere al minimo la pubblicità. Per questo ti chiediamo una mano — se vorrai — con una piccola donazione. Potrai farla su PayPal.

GRAZIE DI CUORE.