È noto che Gianni Rodari non aveva un gran simpatia per i vecchi proverbi. Dedicò loro pure una delle sue celebri Favole al telefono, nella quale li dipingeva come dei vetusti e ottusi brontoloni, immobili nelle loro convinzioni e incapaci di guardare il mondo con la curiosità di chi tenta di carpirne ogni meraviglia.
Per punirli delle loro intransigenti certezze, li faceva cadere da un tetto e rompersi una gamba, ammalarsi fino a doversi togliere le tonsille, darsele di santa ragione l’uno con l’altro.
E mentre in una favola i vecchi proverbi si menavano, in una filastrocca Rodari ne creava di nuovi: «Dice un proverbio dei tempi andati / “Meglio soli che male accompagnati”. / Io ne so uno più bello assai: / “In compagnia lontano vai”».
Il mondo è bellissimo e orrendo e complicato, ma soprattutto non sta mai fermo. Mai. E la vita è troppo breve per fare affidamento sulle frasi fatte e ostentare le “verità rivelate” della saggezza popolare.
Non so se sia più saggio, ma è comunque più divertente scompigliare le carte, che è ciò che fa — letteralmente — lo studio veronese di comunicazione e visual design Mezzopieno.
Ottimista fin dal nome, Mezzopieno ha provato a giocare un po’ coi vecchi detti e li ha tagliati a metà, ricombinandoli casualmente e dando vita a nuovi proverbi dallo spirito dadaista:
«Si stava meglio sul latte versato»
«Morto un papa, si rivede»
«Se son rose è pan bagnato»
«Gallina vecchia, mezza bellezza», e via così.
Il progetto, che si chiama Mezzodetto, «vuole evidenziare la vulnerabilità della saggezza popolare, lasciando al caso la formulazione delle nuove verità. Gira la ruota, una nuova realtà sta arrivando», spiegano da Mezzopieno Studio, che ha lavorato su grafica e tipografia creando una piccola collezione di poster e t-shirt.

