Quando arrivi da studente fuorisede, tradizione vuole che un amico o un coinquilino ti prenda da parte e ti faccia una piccola lezione sulle cose da sapere. Le essenziali — che vengono subito prima o subito dopo di un giro al Pratello — sono le dritte linguistiche (aprire il portone si dice dare il tiro, la spazzatura si chiama rusco) e poi quelle logistiche, cioè le “rotte” degli autobus notturni e la struttura del centro, che segue la terza cinta delle antiche mura, detta la circla, e ha la forma di un pentagono che è stato stiracchiato da un vertice.
Conoscere la circla significa conoscere i viali che la percorrono, le porte disposte lungo il perimetro e le strade principali che le attraversano. Quindi, in pratica, sapere più o meno sempre dove si è, dove si sta andando e dove sta quel locale, quell’amico, quell’aula universitaria.
Le porte sono 12. O meglio, erano 12, perché due sono state demolite nel 1903, ma un po’ è come se ci fossero ancora, perché ciascuna porta ha la sua identità precisa, data dal carattere della zona. E anche se la togli, in qualche ne rimane lo spirito.

Dev’essere per questo che l’illustratore Francesco Del Re, che dopo aver vissuto un anno a Bologna ha deciso — per questioni di cuore — di andarsene a Palermo, le ha disegnate tutte e 12, come omaggio al luogo che l’ha ospitato.
«Lascio la città con un piccolo tributo, un poster che raccoglie le sue porte, i luoghi da cui tutto quello che accade passa», ha scritto Francesco su Facebook.
Il poster, che come quello dei pesci del Mediterraneo sembra uscito da una vecchia bottega ma è anche totalmente fedele al segno caratteristico dell’artista, andrebbe appeso in ogni casa di studenti.
Si acquista su Etsy.