29 giorni a Fuping: il diario cinese di Giorgio di Palma, ceramista

«Se a Grottaglie la ceramica è l’unico mezzo che uso per esprimermi, durante le residenze l’argilla diventa la scusa per scrivere, disegnare, girare video e scattare foto», scrive Giorgio di Palma nella premessa del suo 29 giorni — Fuping.
Tarantino, classe 1981, di Palma è un ceramista. Uno dei più interessanti tra quelli che lavorano attualmente in Italia, a dirla tutta. Autodidatta, ha cominciato nel 2010 e si è fatto conoscere l’anno successivo con le sue Ceramiche di cui non c’era bisogno, che gli hanno aperto la strada a una carriera costellata di mostre in tutta Europa — e oltre — articoli di giornali e riviste, servizi televisivi, interviste e, appunto, residenze artistiche.

Proprio durante la prima di queste residenze — a Neumünster, in Germania, nel 2013 — di Palma ha scoperto il gusto del raccontare, che si è poi sviluppato ulteriormente in viaggi analoghi a Vizzini, in Sicilia, e a Gmunden, in Austria, per concretizzarsi finalmente in un libro autoprodotto, un diario della sua esperienza di artista in residenza, 29 giorni – Neumunster, Vizzini e Gmunden, uscito nel 2016.

Giorgio di Palma, “29 giorni – Fuping”, autoproduzione, marzo 2019 (courtesy: Giorgio di Palma)
Giorgio di Palma, “29 giorni – Fuping”, autoproduzione, marzo 2019 (courtesy: Giorgio di Palma)

Da allora di Palma non si è più fermato, continuando a produrre ceramiche e a viaggiare, ospite di fondazioni, istituti e associazioni. «Ho continuato ad avere la necessità di partire per raccontare, di trascorrere del tempo lontano da casa per sentirmi più vicino al mio mondo. Le residenze artistiche, in questo senso, sono sempre state la mia salvezza, offrendomi la possibilità di conoscere posti e persone differenti senza abbandonare il lavoro, anzi», spiega il ceramista, che nel 2016 si è aggiudicato il Fule Prize, una residenza-premio a Fuping, in Cina, dove sorge una grande fabbrica di ceramiche e soprattutto il Ceramic Art Village, un complesso di musei, laboratori, ristoranti e alberghi.

Quell’esperienza di Palma l’ha messa nero su bianco prima online, attraverso un racconto in diretta, giorno per giorno, e poi attraverso un libro, anche questo autoprodotto e stampato in edizione limitata, che si sofferma su tutte le piccole/grandi scoperte (dalla lingua al cibo, dagli usi e costumi ai luoghi), sulle persone che ha incontrato, sul progettare, sul fare ceramiche, sull’approccio alla vita di un artista capace di far entrare il lettore direttamente all’interno della narrazione, rendendolo partecipe di ogni emozione, epifania, rimuginio, e mostrando tutto ciò sul quale il suo sguardo curioso, diretto e generoso si posa.

Curato nel design dallo Studio Usopposto, di base a Grottaglie come di Palma, Ma 29 giorni — Fuping si acquista online o direttamente nel laboratorio/atelier del ceramista.

Giorgio di Palma, “29 giorni – Fuping”, autoproduzione, marzo 2019 (courtesy: Giorgio di Palma)
Giorgio di Palma, “29 giorni – Fuping”, autoproduzione, marzo 2019 (courtesy: Giorgio di Palma)
Giorgio di Palma, “29 giorni – Fuping”, autoproduzione, marzo 2019 (courtesy: Giorgio di Palma)
Giorgio di Palma, “29 giorni – Fuping”, autoproduzione, marzo 2019 (courtesy: Giorgio di Palma)
Giorgio di Palma, “29 giorni – Fuping”, autoproduzione, marzo 2019 (courtesy: Giorgio di Palma)
Giorgio di Palma, “29 giorni – Fuping”, autoproduzione, marzo 2019 e “29 giorni – Neumunster, Vizzini e Gmunden”, autoproduzione, gennaio 2016 (courtesy: Giorgio di Palma)
co-fondatore e direttore
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