«Strange objects for strange people», scrivono i fondatori di Wask nella loro pagina di presentazione, riassumendo egregiamente lo spirito di un progetto che fa dell’inaspettato la propria cifra stilistica e della lezione surrealista la propria bussola.
Ma il marchio, nato un paio di anni fa e di base a Toronto, in Canada, non produce ferri da stiro coi chiodi, sedili con le gambe, ombrelli di spugna o tazzine impellicciate, bensì oggetti da cancelleria, giocando con l’assurdo.
Tra i prodotti ci sono un segnalibro coi fiammiferi, da accendere ogni volta che si è finito un volume (o per bruciare i brutti libri); un righello graduato sul lato corto; una matita con la gomma che scrive; dei dadi coi pallini sbilanciati; delle clip che abbracciano; mini gomme per cancellare monouso; graffette contorte.
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