Un’animazione sul guardare e sulle responsabilità

Ciò che facciamo, anche se ci piace, anche se lo amiamo, anche se più che un lavoro è una passione, anche se è la prima cosa a cui pensiamo appena ci svegliamo e l’ultima prima di addormentarci — cioè che facciamo, per la stessa, intima natura del fare, implica delle conseguenze, non sempre positive, e non sempre subordinate al nostro controllo.

È un dibattito aperto da secoli: chi vende coltelli è in qualche modo responsabile (eticamente, per la legge ovviamente no) dell’atto efferato che qualcuno potrebbe compiere con la merce che esce dal suo negozio? E come la mettiamo con chi fabbrica pistole o con gli ingegneri che hanno progettato le camere a gas dei campi di concentramento? La differenza è che sia gli ingegneri delle camera a gas che i fabbricanti di armi sanno benissimo quale sarà il loro uso. Ma che succede se il venditore di coltelli sapesse che quella lama sarà responsabile di un femminicidio, e quell’altra di una rapina violenta?

Talvolta anche gli strumenti più innocui possono essere utilizzati per usi distorti, ed è quello che capita alla protagonista di Sore Eyes for Infinity, un cortometraggio d’animazione in cui un’ottica, che semplicemente fa il suo mestiere, eseguendo test della vista, vendendo occhiali, microscopi, telescopi, lenti d’ingrandimento, un giorno “apre gli occhi” e si accorge che quello che esce dal suo negozio viene adoperato per scopi tutt’altro che nobili.

Complesso, acido, volutamente annebbiato e annebbiante, il filmato parla di prese di coscienza e di responsabilità attraverso una storia senza dialoghi, piena di dettagli (spesso, paradossalmente, fuori fuoco) che ruota tutto attorno al concetto del vedere, termine affrontato, per mezzo della metafora dell’ottica, in tutte le sue sfumature: guardare, osservare, notare, esaminare, conoscere, distinguere, scoprire.
Non a caso la svolta, nello sviluppo della narrazione, è l’incontro casuale con un cieco.

Realizzato dall’artista finlandese Elli Vuorinen e prodotto dallo studio Pyjama Films, Sore Eyes for Infinity (il titolo è a sua volta una metafora, e significa occhi doloranti per l’infinito, laddove Infinity è anche il nome del negozio in cui lavora la protagonista) è stato realizzato nel 2016 e, dopo aver girato i festival di tutto il mondo, è stato recentemente pubblicato su Vimeo.

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