Le ossessioni talvolta nascono per caso. Quella di Jane McDevitt per i biglietti della lotteria bulgari — un’ossessione molto precisa, dunque, e anche assai bizzarra — è nata da un carattere tipografico, il Conductor, la cui genesi è stata, a sua volta, decisamente fortuita.
Era il 2014 e il grande designer Tobias Frere-Jones stava raccogliendo materiale per preparare una conferenza dedicata all’uso dei caratteri tipografici in ambito governativo (quella conferenza — intitolata In letters we trust, aggiornata diverse volte nel corso degli anni e presentata durante i più importanti eventi mondiali nell’ambito del design e della tipografia — è poi diventata molto celebre tra gli addetti ai lavori). Trattando di font usate per banconote, documenti ufficiali e lotterie di stato, Frere-Jones finì per scoprire i biglietti della lotteria bulgara, che vennero stampati dagli anni ’30 agli ’90, attraversando quasi immutati l’epoca dello zar Boris III, quella del regime comunista e la caduta del Muro di Berlino.
Durante la sua conferenza, Frere-Jones pose l’attenzione sui numeri di quei “tagliandi della fortuna”, che qualche anno dopo ricomparvero tra i suoi pensieri: «che tipo di alfabeto potrebbe accompagnare queste monolitiche e teatrali cifre?», si chiese, e da lì partì tutta la fase progettuale che portò alla creazione di Conductor.
Leggendo la storia di quel carattere tipografico, McDevitt, da designer qual è (insieme a Richard Claxton è la fondatrice dell studio britannico Maraid), si è a sua volta appassionata ai biglietti, e sul blog dello studio ne ha raccolti a decine.