Bang n.2, autunno 2018 (fonte: bangmagazine.limited)

È uscito il secondo numero di Bang, la rivista di Klaas Verplancke

«16 pagine di strane, ma stranamente confortanti opere», così Klaas Verplancke definisce la seconda uscita del suo singolarissimo magazine Bang.

Considerato come uno dei migliori illustratori contemporanei — e sul suo sito ci sono svariate citazioni di alcuni pezzi da novanta dell’industria creativa a ricordarlo — Verplancke è solito lavorare per grossi clienti come il New Yorker, il New York Times, Pentagram, il MoMA, il Centro Pompodou, Abrams Books e Thames & Hudson, e mesi fa ha deciso di riutilizzare alcune sue opere per creare qualcosa di nuovo, una rivista per l’appunto, con la particolarità di chiamare per ciascun numero un diverso graphic designer e coinvolgerlo in un dialogo inedito tra grafica e illustrazione.

Bang n.2, autunno 2018
(fonte: klaas.be)

Piattaforma di sperimentazione, libero sfogo creativo, divertissement, variazione sul tema portfolio e biglietto da visita — un po’ come il calendario di Scarabottolo — Bang esce sia in formato digitale (che si può ordinare qui, ma è gratis per direttori creativi, art director e giornalisti) che, sebbene in pochissime copie, in versione cartacea.

Dopo un primo numero che ha visto coinvolta la designer belga Ines Cox, Bang n.2 ha come co-protagonista un altro connazionale di Verplancke: Tim Bisschop.

Bang n.2, autunno 2018
(fonte: bangmagazine.limited)
Bang n.2, autunno 2018
(fonte: bangmagazine.limited)
Bang n.2, autunno 2018
(fonte: bangmagazine.limited)
Bang n.2, autunno 2018
(fonte: bangmagazine.limited)
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