Loghi, biglietti da visita, carta intestata, etichette, profili social, campagne di comunicazione: quando nasce una nuova realtà, uno dei punti chiave — per citare il nostro Tommaso Bovo, è la “messa in scena dell’identità”.
Alla grafica spetta il compito di attirare l’attenzione, trasmettere la “personalità” del marchio e dell’attività, fornire tutte le informazioni necessarie al potenziale cliente, distinguersi dalla concorrenza. Elementi, questi, cruciali per partire con il piede giusto. E dunque improvvisare, o affidarsi a chi ha poca o nessuna competenza in materia, è nella grande maggioranza dei casi un pessimo inizio.

(fonte: gestalten.com)
E se di brutti esempi sono piene le strade, gli uffici, i profili Instagram e le pagine Facebook, alcuni di quelli buoni sono raccolti in un libro, Upstart! Visual Identities for Start-ups and New Businesses, pubblicato dall’editore tedesco Gestalten e curato dalla giornalista, scrittrice e critica di design Anna Sinofzik.
Focalizzando l’attenzione sulle piccole, nuove realtà di tutto il mondo — dalle start up tecnologiche ai ristoranti, dalle associazioni benefiche ai birrai, dai marchi di abbigliamento e accessori agli ostelli e ai B&B — Sinofzik ha messo assieme un volume (che si acquista anche su Amazon) pieno di ispirazioni sia per i designer che si occupano di identità visiva sia per i giovani imprenditori che stanno pensando di lanciare un progetto.

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