Le città parlano. Lo fanno attraverso gli edifici, lo fanno attraverso le persone che ci vivono e ci lavorano, lo fanno attraverso i progetti urbanistici (o la loro totale assenza), i nomi delle vie, i segni del passato che si sceglie di conservare, gli spazi che cambiano, quelli che, romanticamente, cercano di resistere alla “riqualificazione”.
Come tutte le voci anche quelle delle città ispirano chi sa ascoltarle ed è capace di rielaborare percezioni e pensieri per produrre qualcosa di nuovo.
È proprio questo lo spirito che pervade Desired Landscapes, una nuova pubblicazione semestrale lanciata lo scorso giugno ad Atene, che insieme a metropoli come Tokyo, Berlino e Los Angeles è anche la grande protagonista del primo numero, un volumetto di oltre cento pagine che ha il formato di una piccola guida di viaggio ma che nei contenuti — realizzati da scrittori, designer, fotografi, poeti e studiosi — il linguaggio delle guide di viaggio lo mette costantemente in discussione.