Si dice sempre che a Roma non puoi scavare una buca senza “rischiare” di trovare qualche antico reperto d’epoca romana (ed è effettivamente così). Ma anche Amsterdam, a quante pare, ha un sottosuolo capace di restituire interessanti esempi del passato, e non soltanto del passato remoto.
Durante i lavori per la costruzione della nuova linea Noord-Zuidlijn (cioè Nord-Sud), incominciati nel 2002 e conclusi, con molto ritardo (altro parallelismo con l’Italia) solo nel gennaio del 2018, gli archeologi hanno infatti avuto la possibilità di scavare in un alveo del fiume Amstel, il corso d’acqua che attraversa la città e dal quale deriva il nome Amsterdam, alveo che era stato prosciugato per via della grande opera urbanistica.

Nel sottosuolo i ricercatori hanno trovato una quantità incredibile di oggetti, ben 700.000, alcuni dei quali ancora in buone condizioni e risalenti a più di 6000 anni fa (ma ci sono anche conchiglie che hanno oltre 120.000 anni fa). Dalle lame in selce a un telefono cellulare Alcatel i reperti arrivano fino al 2005 e coprono diversi millenni di storia del luogo, testimoniando gli usi e i costumi degli abitanti.
Monete, giocattoli, documenti, chiavi, indumenti, accessori, armi e — essendo Amsterdam — pure una quantità industriale di pipette e prodotti per fumare (ce ne sono persino del ‘500!).

I “tesori” sono poi diventati i protagonisti di una mostra, esposta presso la stazione di Rokin, e alcuni di essi sono stati digitalizzati e messi online sul sito Below The Surface, dove è possibile scendere sempre più in basso nella scala temporale, esplorando gli oggetti per tipologia, e leggere le storie di alcuni di essi.
Oltre al sito, il progetto ha anche dato vita a un libro.



