(courtesy: Tazi Zine)

Tazi Zine: il bello e il brutto di Milano, tra loghi, citazioni, insegne e graffiti

A Milano una volta c’erano i taxi gialli. Anzi, prima ancora erano verdi e neri: così imponeva la legge fascista (qua molte foto d’epoca). Quelli gialli sono arrivati negli anni ’70, ispirati ai taxi di New York, a loro volta colorati così per un’idea della moglie del proprietario di una delle prime compagnie di taxi della Grande Mela, tal Albert Rockwell, a inizio ‘900. «Gialli si vedono meglio», sosteneva la signora.

Ma torniamo a Milano, dove i taxi gialli hanno cominciato pian piano a sparire a partire dal 1993, anno in cui il governo Amato emanò una legge che imponeva a tutte le nuove vetture il colore bianco. L’ultimo taxi giallo superstite, una Mercedes, è stato messo in vendita online a gennaio e ora il fantasma di un’epoca che non c’è più rimane solo tra le pagine di una fanzine, Tazi Zine, che nel nome e nel colore dominante si ispira proprio ai vecchi taxi milanesi e rende omaggio alla città attraverso una serie di piccole pubblicazioni che giocano con immagini e citazioni d’epoca, grafiche e foto recenti.

Tazi Zine #00
(courtesy: Fabrizio Falcone)

Dietro al progetto c’è Fabrizio Falcone, un giovane graphic designer che, da appassionato collezionista di fanzine e frequentatore di festival dedicati all’editoria indipendente, ha voluto buttarsi anche lui nell’autoproduzione.
«La ricerca si concentrerà su grafici storici come Bob Noorda, Italo Lupi, lo Studio Boggeri, e sui loro lavori visibili in città», mi ha spiegato Fabrizio. «E sulle insegne storiche, da quelle al neon che erano collocate su Palazzo Carminati di fronte al Duomo, alle insegne in foglia oro della galleria. Sui graffiti dei primi writer milanesi, sui loghi iconici come quello del Burghy o del lucido da scarpe Brill (collocato sempre su Palazzo Carminati) su canzoni, storie e nomi popolari».

Dopo un numero 0 in giallo su nero, uscito a febbraio, Tazi Zine ha da poco pubblicato Il salotto di Milano, che, come il titolo suggerisce, è dedicato alla Galleria Vittorio Emanuele II (che tra l’altro, per regolamento comunale, impone ai negozi della Galleria insegne color oro su sfondo nero).

Tazi Zine #00
16 pagine, stampate a 3 colori su carta Fedrigoni Sirio color nero 115g, edizione limitata di 100 copie
(courtesy: Fabrizio Falcone)
Tazi Zine #00
(courtesy: Fabrizio Falcone)
Tazi Zine #00
(courtesy: Fabrizio Falcone)
Tazi Zine #00
(courtesy: Fabrizio Falcone)
Tazi Zine #00
(courtesy: Fabrizio Falcone)
Tazi Zine, “Il salotto di Milano”
16 pagine, carta Lanilla bianca 140 g/m2 per le pagine interne e Lanilla gialla 300 g/m2 per la copertina, edizione limitata di 30 copie
(courtesy: Fabrizio Falcone)
Tazi Zine, “Il salotto di Milano”
(courtesy: Fabrizio Falcone)
Tazi Zine, “Il salotto di Milano”
(courtesy: Fabrizio Falcone)
Tazi Zine, “Il salotto di Milano”
(courtesy: Fabrizio Falcone)
Tazi Zine, “Il salotto di Milano”
(courtesy: Fabrizio Falcone)
Tazi Zine, “Il salotto di Milano”
(courtesy: Fabrizio Falcone)
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