(fonte: instagram.com/myhotelcarpet/)

Un account Instagram dedicato ai pattern dei tappeti degli hotel

Quel che funziona su Instagram non è detto che vada altrettanto bene nel mondo reale. E viceversa. Chi andrebbe infatti a vedere una mostra di foto che hanno come soggetto i pattern dei tappeti — anzi, i tappeti degli alberghi?
Eppure chissà come, con poche decine di post l’account @myhotelcarpet — aperto da Bill Young, uno che di mestiere fa sia il pilota che il fotografo e dunque macina migliaia di chilometri attorno al mondo — ha più di 600.000 follower.
Seicentomila! Per dei tappeti. Degli hotel. Che notoriamente sono i più assurdi (sia in senso positivo che negativo) sui quali possa mai capitare di metter piede sopra. Non ricordo di aver mai pensato né sentito dire, per i corridoi e nella hall di hotel, «cavolo, dovremmo prenderne uno simile per casa nostra».

Probabilmente, per spiegare tanto successo, al fascino magnetico che qualsiasi pattern esercita sulla mente umana in questo caso bisogna aggiungere pure la capacità che hanno gli alberghi di catalizzare e innescare storie. E su @myhotelcarpet, pur non vedendo né stanze né persone, in qualche modo riesci a visualizzare le potenziali trame che potrebbero dipanarsi su quei tappeti e dietro alle porte che li ospitano: commessi viaggiatori depressi, coppiette malassortite, mafiosi russi, torbidi amori proibiti, bambini con lo shining, celebrità in terapia di riabilitazione, eccetera eccetera.

(fonte: instagram.com/myhotelcarpet/)
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(fonte: instagram.com/myhotelcarpet/)
(fonte: instagram.com/myhotelcarpet/)
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