La litografia è una tecnica di stampa bellissima, ma necessita di attrezzature non proprio alla portata di tutti e sostanze tossiche come gli acidi.
Proprio per ovviare a questi due ostacoli, l’artista francese Émilie Aizier ha iniziato nel 2009 a fare delle ricerche e, con l’aiuto di un fabbricante di presse, Bruno Gary Thibeau, nel 2011 è riuscita a inventare un metodo per stampare in litografia con ciò che si può trovare in una qualsiasi cucina, sostituendo ad esempio gli acidi con la cola, la soda, i succhi di frutta oppure l’aceto, e utilizzando come matrice una lastra di alluminio o di calcare.
Aizier ha battezzato il metodo Kitchen Litho e si è inventata un mestiere, aprendo il suo Atelier Kitchen Print, vendendo stampe e insegnando la tecnica ad appassionati, professionisti e studenti, organizzando workshop e stage.
Tra i tanti che si sono messi a studiare la tecnica della “litografia da cucina” ci sono Laura Sofie Hantke e Lucas Grassmann, due artigiani stampatori tedeschi, fondatori di Studio Lula.
Appena usciti dall’università, non avendo i fondi per metter su un laboratorio di stampa professionale, i due hanno cominciato a praticare la Kitchen Litho e sono diventati dei veri esperti in materia, tanto che l’anno scorso hanno deciso di pubblicare una guida con tutti i trucchi del mestiere.
Quella guida, uscita inizialmente in tedesco, ora è stata pubblicata anche in inglese da Princeton Architectural Press col titolo Kitchen Litography – Hand Printing at Home (qui il link Amazon), un libro di 120 pagine che suggerisce i materiali da usare, mostra ogni fase del processo di stampa, fa vedere esempi e promette/permette di trasformare ogni cucina in uno studio creativo.