Matita/penna, ago & filo, colla, saliva, acqua, spazzatura, cose appiccicose, cucchiai, erba, lacrime, pennarelli, scarpe, forbici, paure, nastro adesivo, cucitrice, tempo…
In un giochino stile “trova l’intruso” verrebbe da cerchiare diversi elementi in questa serie di parole. Lacrime?! Scarpe?! Paure?!
Nel 2007 usciva per la prima volta, negli Stati Uniti, Wreck this journal, quarto libro della illustratrice e blogger canadese Keri Smith. Tra le prime pagine del volume appariva una lista, della quale quella qua sopra è soltanto una piccola parte. Era un elenco di materiali necessari per fare il libro. Fare, non leggere. Perché proprio di questo si trattava: un libro da fare. Da scarabocchiare, cucire, strappare, bagnare, tagliuzzare, impregnare di odori e di puzze, spedire, abbandonare.
Pian piano Wreck this journal diventò un fenomeno editoriale, così come la stessa Smith e tutti i libri che pubblicò in seguito.
Io lo scoprii nel 2009 e ne parlai qui su Frizzifrizzi. Lo stesso anno l’ormai defunta ISBN Edizioni ne fece uscire un’edizione italiana in forma di agenda, che però passo piuttosto inosservata. Nel 2015, in edizione tascabile e con il titolo di Distruggi questo diario, la ristampò Corraini, che aveva già pubblicato altre opere dell’autrice.
https://www.youtube.com/watch?v=PL2DRwuc8oc
Nel frattempo sono passati 10 anni dall’esordio di Wreck this journal in libreria. In tutto il mondo ne sono state vendute più di 7 milioni di copie e attorno a questo fenomeno sono nati laboratori, gruppi creativi, e migliaia di persone hanno postato video e foto mentre seguivano gli “esercizi” consigliati da Keri Smith.
Per festeggiare l’anniversario, l’artista ha deciso di lavorare a una nuova edizione, interamente a colori (tutti i suoi libri finora sono stati stampati in bianco e nero) e con alcune nuove pagine da pasticciare o distruggere.
Uscita in contemporanea mondiale, in Italia è uscita di recente, sempre per Corraini: Distruggi questo diario — ora a colori.





