Come i francobolli, i biglietti del cinema sono piccoli pezzetti di carta che possono potenzialmente diventare degli ottimi supporti sui quali sperimentare con la grafica — potenzialità che, ahimè, viene molto meno sfruttata rispetto alle affrancature (ma bisogna anche considerare che la loro “vita” è assai più effimera).
Quelli del magazine Shelf Heroes, particolarissima rivista illustrata che parla di film “una lettera alla volta”, non stanno però a discriminare tra biglietti belli o biglietti brutti, originali o banali, vecchi o nuovi.
Da veri cinefili non giudicano un film dal ticket che strappano all’ingresso e, anzi, oltre al valore sentimentale (chi non ha mai appiccicato sul diario un biglietto a testimonianza di un momento topico, in positivo o in negativo?) ne riconoscono anche quello documentale, da qui l’idea di catalogarne il più possibile.

Come piattaforma hanno scelto Instagram, che sempre più sta diventando un formidabile alleato di chi ama archiviare, e hanno chiamato l’account @ticketsplz.
Lanciato a gennaio, raccoglie biglietti di salette di periferia e grandi cinema, fotografati su uno sfondo nero come il buio della sala durante la proiezione.
Ogni esemplare è accompagnato, quando possibile, dal nome della cinema, il luogo geografico (ce ne sono di tutto il mondo, anche dall’Italia), il nome del film e l’anno (tra quelli che ho visto io, alcuni arrivano fino agli anni ’60).



