(foto: Hansen/2)

Visualizzare le settimane che rimangono alla fine dell’anno, con un calendario da tavolo

Quando il pulmino della scuola mi lasciava davanti al piazzale della fabbrica, io lo attraversavo di corsa e, sempre di corsa, salivo su per le scale fino all’ufficio di mia madre, che aveva due scrivanie, e mi sedevo lì per quelle che ricordo fossero ore (ma credo rimanessimo per poco più di mezz’ora, finché lei non finiva di lavorare e ce ne andavamo assieme a pranzo a casa), avendo a disposizione tutte le meraviglie che un ufficio degli anni ’80 potesse offrire: portamine, evidenziatori, timbri con le date, timbri con scritte per me misteriose — amministratore delegato, non trasferibile, eseguito, pagato —, etichettatrici, salvabuchi adesivi, trasferibili Letraset, raccoglitori di ogni dimensione, persino una calcolatrice scrivente, su cui ho consumato con calcoli inutili chissà quanti rotoli…

Uno dei miei aggeggi preferiti era la foratrice, con cui bucherellavo vecchi cataloghi dell’azienda e che poi adoravo aprire per riempire il tavolo di tondini colorati di carta (per diversi anni i coriandoli li ho fatti così).
Racconto questo perché quando ho visto il calendario 2017 creato dallo studio di design tedesco Hansen/2 la mia mente è andata proprio lì, a quegli anni e a quella perforatrice, anche perché il “meccanismo” del calendario si basa proprio sui fori e sui cartoncini colorati.

L’idea è di offrire, per ogni mese, il colpo d’occhio su quelle che sono le settimane che rimangono alla fine dell’anno. Si comincia con tanti forellini e via via i buchi si allargano e ne rimangono sempre meno.
Un’idea semplice ma molto efficace. Come i coriandoli della perforatrice.

(foto: Hansen/2)
(foto: Hansen/2)
(foto: Hansen/2)
(foto: Hansen/2)
(foto: Hansen/2)
(foto: Hansen/2)
(foto: Hansen/2)
(foto: Hansen/2)
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