Maps Magazine #1: raccontare il Mediterraneo attraverso la fotografia

Immaginiamo di guardare il nostro pianeta, la Terra, da un punto qualsiasi al di fuori dell’atmosfera, e di accendere poi un enorme riflettore e di puntarlo sul Mediterraneo.
Perché quello che per secoli è stato il crocevia di culture, commerci, e che per parte della popolazione mondiale ha rappresentato semplicemente “il mondo”, i confini del sapere e del viaggiare, oggi è invece un’enorme buco nero che inghiotte migranti (e aerei, viste le ultime notizie), speranze di pace e di convivenza pacifica, e che invece di unire separa, dilatando distanze culturali, alimentando odio e diffidenza reciproca.

«Maps Magazine è il nostro sguardo fugace su questo spazio dai confini pericolosi e dagli incroci sorprendenti, attraverso il veicolo espressivo della fotografia contemporanea indipendente che, agli occhi attenti di chi è abbastanza curioso per guardarla, amplifica le sue due dimensioni in una moltitudine di geografie emotive e input sensoriali», scrivono Arianna Angeloni e Teodora Malavenda nell’editoriale che apre il primo numero di Maps Magazine, nuovo progetto editoriale dedicato alla fotografia e, appunto, al Mediterraneo (qua trovi un’intervista che ho fatto tempo fa, prima dell’uscita della rivista, a Teodora Malavenda).

(foto: Frizzifrizzi)
(foto: Frizzifrizzi)

E l’effetto che fa sfogliare il primo numero di Maps è appunto quello descritto dalle due fondatrici: amplifica, esce dalle due dimensioni a cui siamo abituati a guardare le nostre terre—nelle mappe dei tg, in quelle via satellite di Google—per entrare nelle profondità complesse delle emozioni e degli sguardi di chi vive nelle terre bagnate dal mare nostrum.

Le fotografie, realizzate perlopiù da giovani talenti, italiani e non, sono alle stesso tempo familiari, rassicuranti, ma anche esotiche (e magari l’esotico è proprio quello che ti sta più vicino) e affrontano da punti di vista anche molto differenti un unico tema, quello dell’urbanizzazione—delle periferie, dei litorali, dei fiumi e delle valli devastate da strade e autostrade, da fabbriche e da dighe, da lavori pubblici a volte mai terminati.

(foto: Frizzifrizzi)
(foto: Frizzifrizzi)

Quel che trasuda dalla carta, dalle parole, dalle immagini, è però alla fine un profondo senso di intimità (l’unico paragone che mi viene in mente è con quella sensazione di quando ti appisoli sul divano, d’estate, dopo aver mangiato, e quando non sei ancora del tutto addormentato ti ritrovi a metà strada tra sogno e realtà, in mezzo a ondate di torpore e nostalgia), capace di rimettere il Mediterraneo al centro delle mappe, soprattutto quelle emotive, e ad allargare almeno fino allo Stretto di Gibilterra e al Dardanelli, quel concetto che spesso facciamo fatica a mettere a fuoco e che chiamiamo “casa”.

Per acquistare Maps Magazine #1, stampato in un’edizione limitata di 150 copie, puoi contattare Teodora e Arianna dal sito oppure dalla pagina Facebook del progetto.
Tra l’altro, per chi volesse proporre le proprie opere per il secondo numero, che sarà focalizzato sul tema “connessioni”, può leggere qui come fare a partecipare. Il termine per l’invio delle foto è il 20 giugno 2016.

(foto: Frizzifrizzi)
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