Design in Town: 30 borse di studio per altrettanti creativi

Per chi non ha la tv o la usa solo per vedere film e fare clamorosi tornei di Mortal Kombat, la parola reality ha una brutta connotazione. Ci immaginiamo subito delle ragazze cotte a puntino dopo tre ore di lampada, che, rigorosamente in perizoma, fanno battaglie di cuscini con il solito biondo ossigenato.
Bene. In questo caso (e preciso, solo in questo caso) si può fare un’eccezione.

Quindi, fate un riavvio e, almeno per i cinque minuti necessari per leggere queste righe, considerate la parola reality come neutra, priva di qualsiasi coloritura soft-porn-trash.
Perché non c’è un modo migliore per parlare dell’iniziativa Design in Town se non definendolo come il primo reality dedicato al buon design.

Design in Town è infatti un progetto-contenitore di osservazione della realtà, in cui i migliori professionisti della creatività italiana e giovani creativi hanno la possibilità di lavorare insieme su concrete iniziative al servizio del territorio, monitorando e condividendo in tempo reale questa esperienza sui social media. Come un reality, insomma.

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Per sedici giorni, tra fine luglio e inizi di agosto, la “casa”, che ospiterà trenta studenti e venti docenti selezionati a livello nazionale, sarà l’Antico Mercato di Ortigia, la piccola isola di Siracusa, che ne costituisce il cuore originario.

Uno degli obiettivi del progetto è proprio quello di rinnovare il territorio attraverso un dialogo, che, da una parte cercherà di capire la reale, profonda, identità della città, attraverso le voci dei suoi abitanti, dall’altra proverà a riscriverla, affidandosi agli sguardi nuovi di chi la vede per la prima volta.
E potrebbe essere proprio questa disarmata scoperta del luogo a farlo apprezzare ancora di più a chi già ci vive.

Nel manifesto di Design in Town si legge:

“Quelli che vengono da fuori hanno un’arma formidabile: la curiosità. E qualche volta (più volte di quanto si crede) col loro entusiasmo, la mancanza di filtri e incrostazioni dello sguardo riescono a vedere ciò che gli abitanti non vedono più. O non vedono ancora, che poi qualche volta (più volte di quanto si crede) è la stessa cosa”

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I trenta giovani, vincitori di borse di studio, avranno come docenti designer, fotografi (come Marco Casino), architetti (come Franco Achilli), direttori creativi (come Lele Panzeri e Giampiero Vigorelli), visual designer (come Agnese Giglia) e molti altri, preposti a sovrintendere a ognuno dei sei progetti di quest’edizione.
Inoltre in queste due fitte settimane i docenti terranno anche sei laboratori per gli abitanti di Siracusa e sei lezioni aperte a tutti.

Tranquilli, per partecipare non sarà necessario mettervi in ridicolo, piagnucolando canzoni popolari o imitando versi di animali. Qui quello che risalterà saranno le vostre idee, la vostra dose di curiosità e motivazione.
Quanto tempo avete per farvele venire? Fino al 6 giugno.

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