Lo spazio di lavoro dei sogni? L’ha disegnato Ben The Illustrator

È cominciato tutto con una domanda, innocentemente lanciata su Twitter poco più di un mese fa.
«Qual è il tuo spazio di lavoro dei sogni?»

Ben O’Brien, in arte Ben The Illustrator, illustratore (sennò si sarebbe chiamato “Ben il postino” o “Ben il bancario”) inglese che da oltre un decennio è sulla cresta (vettoriale) dell’onda, ha posto l’interrogativo lo scorso 23 marzo ricevendo risposte da decine di creativi da tutto il mondo.

Creatives of Twitter! I need your input… Where would your dream workspace be? What would be in it? Tell me everything! (RT's loved too)

— Ben The Illustrator (@BenIllustrator) 23 marzo 2016

A quel punto Ben ha cominciato a raccogliere le risposte, alcune anzichenò piuttosto curiose (c’è ad esempio uno che vorrebbe lavorare su un vulcano e solo il 5% ha dichiarato di preferire uno studio/ufficio in città), ma invece di realizzare un’infografica—come hanno fatto ad esempio in questo libro—ha pensato bene di provare a immaginare e disegnare lo spazio di lavoro ideale.

Si tratta di una capanna, quella che gli anglosassoni chiamano cabin (e, come dimostra quest’altro libro, possono essere bellissime), scelta dal 55% degli intervistati.
Una capanna in stile modernista (43%), piena di libri (scelti dal 57%, mentre il 17% preferisce abbondare in tecnologia), immersa nella natura, piena di luce, di piante, di opere d’arte appese alle pareti e designer toys sugli scaffali, con qualche vicino, ma non troppo vicino.

E ancora: una macchina per il caffè, un maneki neko (il “gatto della fortuna” giapponese, favorito rispetto a un vero gatto) e, dulcis in fundo, un bandiera sul tetto, magari pure un paio.

Devo dire che, pur non essendo illustratore, né designer, né artista, nello “studio ideale” di Ben ci lavorerei volentieri pure io. Magari avrei aggiunto tre o quattro librerie in più e, impiccione come sono, pure una torretta d’avvistamento, con tanto di telescopio per guardar le stelle.