59 illustratori tedeschi e 4 bambini si sono cimentati nel dare la loro interpretazione di alberi, fiori, pesci, maiali, gatti, angeli, barbe, occhiali, mutande, supereroi e cattivoni, e persino la morte
Dopo aver visto la mostra da Zoo e aver cominciato a fotografare compulsivamente le pareti per portarmi a casa quante più illustrazioni possibili sono arrivato alla conclusione che avrei di sicuro fatto prima—e meglio—a comprarmi il libro Das Beste von Allem, quello da cui la mostra è tratta.
Ideato e curato dalle due illustratrici tedesche Jutta Bauer e Katja Spitzer, “il meglio di tutto” (così si può tradurre il titolo) è una sorta di catalogo universale ispirato a quelli degli acquisti per corrispondenza che fino a qualche anno fa arrivavano più o meno in tutte le case. Qua, però, le categorie sono molto più affascinanti e vanno dai fiori agli alberi, dagli occhiali alle scarpe, dalle barbe ai milionari, dalla morte ai gatti.
Ad interpretare gli argomenti si sono cimentati 59 illustratori tedeschi e—ad aggiungere fascino a un progetto già di suo meraviglioso—4 bambini, figli a loro volta di alcuni degli artisti coinvolti.
Vedere cosa producono immaginari differenti alle prese su un stesso tema è davvero interessante: tra gli animali della giungla, ad esempio, può capitare di vedere strane creature che sembrano uscita da Nel paese dei mostri selvaggi di Sendak, di trovare rinoceronti alati in mezzo agli angeli, Amy Winehouse accanto a ET nella sezione “stelle ed eroi”, una sirena in mezzo alle mamme, Sauron e la Torre Oscura di Barad-dûr tra monumenti e torri…
Il libro che ho fotografato in questo post è l’edizione originale, in tedesco ed inglese, uscito la scorsa estate per l’editore Aladin. Ne esiste anche una versione italiana, pubblicata da Lapis, in cui però manca una categoria, la più “complicata”, e cioè quella de “il peggio possibile”, in cui ci sono immagini che, sì, potrebbero far scattare ai bambini interrogativi che forse non tutti i genitori vorrebbero sentirsi chiedere—c’è un signore che fa il saluto romano, ci sono una papà e una mamma che rompono a metà una bambina, ci sono i bulletti…
Ma non è anche questo—a volte—il ruolo degli albi illustrati? Suscitar domande, far sì che un papà, una mamma, una zia si mettano lì accanto al bimbo a spiegare?
Ovviamente, quindi, consiglio l’edizione tedesca.