Visti dal satellite gli USA sono un’enorme griglia di 1 miglio x 1 miglio

Sono nato in collina, dove il panorama è fatto di castelli che punteggiano le cime dei colli, campi irregolari e colorati che sembrano tappeti stesi al sole alla rinfusa, e sono abituato a vedere—come confini tra le proprietà e i paesi—fossi, filari di alberi e strade. La piatta, geometrica regolarità della pianura mi mette una certa ansia, con le sue linee diritte, gli angoli netti, a 90°, come quelli di certi Stati degli USA che fin da bambino guardi sulle mappe—Wyoming, Colorado, Dakota, Utah, Kansas, Nevada—e ti chiedi che effetto faccia vivere dentro a un gigantesco rettangolo o a un quadrato.

A guardar bene, però, partendo dal Midwest e puntando verso occidente, quei quadrati e quei rettangoli sono a loro volta fatti di altri quadrati e di altri rettangoli. C’è una griglia, un’immensa griglia che, come spiegano sul New York Times, è stata ideata fin dalla fine della rivoluzione americana, quando è cominciata la corsa verso ovest, finché, nel 1785, il presidente Thomas Jefferson ha organizzato i territori e la divisione dei terreni in miglia quadrate, rendendo di fatto parte del Paese un’enorme scacchiera.

Dall’alto, dal satellite, la visione è straordinaria: quei quadrati sembrano pitture astratte, sia che ospitino fattorie, interi quartieri, aeroporti, sperdute prigioni, bersagli per i test delle bombe.
A raccogliere le immagini, andando a cercare su Google Earth, c’è anche un account instagram che si chiama, appunto, The Jefferson Grid.

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