A giudicare da quel che vedo su Facebook—dove andare a correre prima o dopo il lavoro non si chiama più andare a correre ma fare running—sono più che sicuro che là fuori sia pieno di designer che fanno attività fisica. E non nego che formalizzare i movimenti, i tempi, le regole di una disciplina sportiva possa in qualche modo essere definita progettazione. Ma quella di cui sto per parlare è probabilmente la prima ginnastica del suo genere.
Dimentica acquagym, spinning, zumba, pilates, macumba fitness, crossfit (devo confessare una scarsissima conoscenza in merito e un altrettanto manchevole aggiornamento sulle ultime stronzate tendenze in questo campo) perché la vera novità è il Logo Gym, che consiste nel ricreare i loghi di marchi più o meno celebri utilizzando il corpo e quindi tenersi sì in forma—seppur in modo alquanto bizzarro—ma soprattutto divertirsi: com’è facile intuire dalle foto raccolte sul sito si sghignazza prima, durante e dopo l’esercizio ed è un ottimo modo per cementare le dinamiche sociali in ufficio o staccare un po’ da scadenze, riunioni e lunghe ore passate davanti al computer.
E se lo spunto è partito da un’agenzia creativa olandese, Studio Dumbar, l’idea è replicabile ovunque e la partecipazione è aperta a tutti: sul sito di Logo Gym c’è una mail per inviare le foto della propria “logo-ginnastica” e pian piano stanno partecipando in molti. Anche dall’Italia ci facciamo onore, grazie a Massimo Fenati, che in solitaria ha ricreato il logo di Xbox e di Amazon.














