Dalle utopie di Leonardo fino ai progetti — spesso altrettanto utopici — degli ingegneri di Nasa, Boeing e Lockheed Martin, tutti col naso all’insù a immaginare nuovi modi di volare, di sconfiggere la gravità, di raggiungere velocità sbalorditive, di produrre apparecchi invisibili e silenziosissimi.
La storia dell’aviazione è piena di prototipi che hanno fallito miseramente la prova su strada dell’aria e altri ancora che sono riusciti a volare solo nella testa dei loro ideatori, restando dunque — letteralmente — “aerei di carta”.
È proprio a questi che il fotografo olandese Sjoerd Knibbeler ha dedicato un libro — Paper Planes, appunto — in cui racconta la storia di alcuni modelli mai entrati in produzione, rimasti allo stato di disegno tecnico o addirittura di bozzetto.
Andando a reperire, online e offline, informazioni su questi velivoli che non hanno mai volato, Knibbeler li ha ricostruiti come aeroplanini di carta, poi li ha fotografati, li ha associati a dei testi che spiegano la storia di ogni singolo pezzo e infine raccolti in un libro in cui le immagini si aprono a “leporello” (con le pagine, quindi, piegate a fisarmonica).
Un volume che è un inno al fallimento, sì, ma anche un sognante tributo alla capacità progettuale dell’uomo. Ché pur se talvolta partorisce “macchine inutili” (in questo caso, suo malgrado) riesce a trasformarle in fantastiche chimere.