Dopo aver scoperto che le droghe sono fotogeniche è il caso di vedere gli effetti che hanno sul cervello.
Di letteratura, in materia, ce n’è talmente tanta che orientarsi è un compito pressoché impossibile (soprattutto se sei fatto) e d’altronde la stessa produzione di gran parte delle pietre miliari della cultura del ‘900 è stata influenzata da tali effetti, tanto che basterebbe farsi un giro in biblioteca, in un museo o metter su qualche disco per aver ben chiaro “cosa fa fare cosa”.
La designer neozelandese Meaghan Li però ha preferito semplificare, traducendo la reazione che ha il nostro cervello alle prese con alcune tra le droghe più diffuse in una serie di poster che risentono di tutte le tendenze che vanno per la maggiore, attualmente, nel graphic design: minimalismo, stile “flat”, infografiche.
Il risultato mi lascia piuttosto perplesso, come pure mi lascia perplesso l’interpretazione di alcuni degli effetti: l’acido ti fa davvero percepire il mondo come attraverso una serie di filtri alla Instagram? L’eroina ti trasforma in un harrypotteriano Dissennatore? E che diavolo è quella cosa nel poster della marijuana?