The Type Taster: che sapore ha la tipografia?

La tipografia ha un sapore. Al netto di quel che c’è scritto sopra, quando apri un libro e quei caratteri entrano dagli occhi, risalgono i nervi ottici e si scombinano tra le sinapsi, riempiendo il cervello nella sua totalità, coinvolgendo le aree deputate ai sensi, al movimento, all’equilibrio; in quel momento — anche se devi ancora iniziare a leggere — le grazie o i bastoni, i corsivi o i grassetti, le rotondità o le spigolosità, la spaziatura e la spazieggiatura, l’interlinea e la giustezza, l’armonia o la disarmonia dei paragrafi in rapporto al foglio e alla carta, tutto questo va a toccare un tasto ben preciso dell’immenso “pianoforte” delle emozioni e delle sensazioni.

Ci sono libri che magari non leggerai mai ma che quando ci ficchi dentro il naso “sanno” di rassicurante, di caldo. Altri invece sono gelidi e distaccati, respingenti. Altri ancora scatenano ricordi, associati a chissà quale altro volume che da bambino hai tirato giù da uno scaffale dandogli inconsciamente il sapore di casa e di famiglia.

Si chiama psicologia della tipografia e la graphic designer inglese Sarah Hyndman si occupa proprio di questo, portando avanti attraverso una realtà chiamata Type Tasting, fondata nel giorno di S. Valentino di due anni fa, una serie di ricerche, convegni, performance e laboratori orientati a scoprire, a testare e ad approfondire l’approccio emozionale che abbiamo nei confronti dei caratteri tipografici.

Font come macchine del tempo, font che possono cambiare il sapore a un cibo, font che alterano l’esperienza della lettura, font che hanno una propria personalità e raccontano molto della personalità di chi li sceglie: questo (e molto altro) è il campo d’azione della Hyndman, che il 14 febbraio prossimo — a due anni esatti dal primo evento firmato Type Tasting — pubblicherà The Type Taster, libro che raccoglie tutto il materiale prodotto e studiato in collaborazione anche con psicologi e neuroscienziati.

Il libro è rivolto non solo agli addetti ai lavori — come tipografi, graphic designer e chiunque si occupi di comunicazione — ma anche (e soprattutto) ai semplici curiosi, anche perché l’approccio, sia a livello di contenuti che di estetica, è piuttosto “pop”, a partire dall’uscita con 5 copertine differenti, ciascuna realizzata con una font diversa.

Al momento di acquistare (ma al momento si può soltanto preordinare online) si sceglie quella che “ha un miglior sapore” e già a partire da questa scelta, all’interno del volume, sarà possibile scoprire qualcosa sulla propria personalità.

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