
La prima regola del Poster Club è che non si parla mai del Poster Club.
No, ho sbagliato club.
Del poster club si può tranquillamente parlare e la prima regola, qui, è tirare fuori ogni due settimane una parola a caso dal dizionario e poi interpretarla, raccontala attraverso un poster in formato A2, ciascuno col proprio stile.

L’idea è dello studio creativo scozzese Front Page, che per far staccare un po’ dal flusso di lavoro i suoi otto designer ha pensato bene di farli… lavorare, sì, ma su un compito che non ha i lati negativi degli incarichi d’agenzia e soprattutto non ha terribili clienti a stressare con mail e chiamate, a imporre loghi giganti, a mandare foto minuscole in jpg a 72dpi.
Il progetto è partito nel dicembre del 2013 con soli due designer, ai quali si sono via via aggiunti tutti gli altri, per un totale di sedici mani, otto teste e otto punti di vista diversi, dunque, per raccontare, attraverso un grafica, termini come: citazione, down, sabbie mobili, bulgaro, tempo, indicatrice, perire, mongolo, trapianto, cancello, pacco, incensurato, gigantesco, giusto, lungomare, brivido, decostruire, sconfinare, tetrapode (forse quello coi risultati più divertenti) e levitare.
A quanto pare, quest’anno, tutti i poster prodotti saranno protagonisti di una mostra ma nel frattempo è possibile ammirarli online, per farsi un’idea di come il processo creativo possa cambiare, da professionista a professionista, pur partendo da uno stesso, identico input.





