L’uomo che disse «Sono d’accordo»

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Il famigerato “accordo di licenza con l’utente finale” (EULA per gli amici, End-User License Agreement) di Apple: c’è quello di iTunes, quello di iCloud, appaiono a ogni aggiornamento ma… l’hai mai davvero letto?

All’argomento, anni fa, quelli di South Park dedicarono una puntata della loro serie animata, legando la mitica EULA di iTunes a un film uscito in quel periodo, The Human Centipede, immaginando addirittura un HumancentiPad.

Ora invece una studentessa di graphic design della Central Saint Martin, Florence Meunier, a prendersela con l’accordo di licenza, stavolta quello di iCloud, protagonista di un libricino autoprodotto intitolato The man who agreed-Apple EULA.

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Il libro gioca col verboso e intricato papello scritto in legalese sovrapponendo al testo originale tutta una serie di blocchi neri (stile censura) e lasciando scoperte solo alcune lettere, che assieme vanno a comporre una mini-storia.

Florence, non nuova a progetti sull’information design, spiega che «cliccando su “I Agree”, accettiamo condizioni piuttosto strane di cui non siamo a conoscenza perché lo steso design dell’accordo non è pensato per essere letto».
Che fare quindi? Per quanto possa sembrare paradossale, nascondere le parole dell’accordo e creare una narrazione parallela può essere la soluzione per fare in modo che l’EULA, alla fine, venga letto davvero.

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Design dell’informazione.

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