«Alfred adorava le lezioni di magnetismo. Lo affascinavano le calamite che attiravano gli spilli e le calamite che calamitavano altre calamite. C’è qualcosa di magico in queste appiccicose calamite. Anche se non attirano che i metalli. Che a loro volta diventano calamite».
È l’incipit di Un mucchio di guai, un’audiostoria raccolta nel 7° volume dei Raccontastorie, indimenticata (per chi come me l’ha amata da bambino) serie a fascicoli e musicassette che usciva in edicola negli anni ’80.
Il povero Alfred era talmente attratto dalla calamite — che evidentemente non attirano solo i metalli ma pure i bambini, che finché non diventano grandi sono capaci di affrontare i misteri della scienza esattamente nello stesso modo in cui affronterebbero lupi mannari, fatine dei dentini e babbi natale — Alfred ne era talmente attratto, dicevo, che dopo averne chiesta invano una per Natale decise di rubare quella della scuola, calamitando poi per sbaglio un chiodo arrugginito, trasformandolo a sua volta in calamita e, di lì a casa, attirando a sé oggetti sempre più grossi, scatenando così quel “mucchio di guai” del titolo (ma non voglio rovinarti la storia: se vuoi ascoltarla tutta vai su YouTube).
Di piccoli/grandi Alfred — affascinati dalle forze invisibili, incantati davanti alla copertina di un libro di scienza o di tecnica, pronti a mettersi nei pasticci pur di provare, sperimentare, ficcarci il naso — in giro ce ne sono tanti. E quando li incontri te ne accorgi subito perché riescono a mettere in po’ di magia in ogni oggetto che costruiscono o trasformano, arrivando con l’ingegno e la semplicità là dove non riescono ad arrivare col portafogli.
Rodrigo Solorzano, studente al Royal College of Art di Londra, il suo Alfred l’ha trovato in Matthew White, suo compagno d’università che è riuscito a trasformare in un progetto concreto la passione di Rodrigo per gli origami e la geometria, lanciando una serie di sculture fai-da-te in metallo piegabile, da assemblare proprio grazie ai magneti.
La prima collezione di Poligon — questo il nome del marchio fondato da Rodrigo e Matthew — è stata realizzata grazie al supporto di oltre 700 micro-finanziatori su Kickstarter, ed è composta da una serie di animali (gorilla, pinguino e balena, oltre a un piccolo elefante e una serie di insetti che invece non hanno bisogno della forza magnetica al momento di costruirli in casa propria) ricavati da lastre metalliche fotoincise: una tecnica di altissima precisione utilizzata in oreficeria fin dal tardo Medioevo.