Sul finire degli anni ’70 i bei fratelli di mia madre erano andati a fare l’università a Napoli.
Andavamo spesso a trovarli e a colpirmi – a parte i cumuli di spazzatura già per strada – erano le barbe che campeggiavano sui loro giovani visi e quelli dei loro amici. In paese, lì giù in Calabria, c’erano dei baffi, ma niente barbe lunghe. E mio padre, bello anche lui, andava dal barbiere in media ogni due mattine.
Poi più niente.
Per decenni, in giro, di barbe non ne ho viste, finché qualcuno non si è di colpo reso conto che con la barba anche il viso più insulso può diventare interessante, che la barba agisce sulla faccia dell’uomo medio, meglio che una quintalata di trucco sul viso di una donna media.
Da qui un’orgia di peli. Curati o meno. Di pochi giorni o di anni. Profumati e non. Pettinati nella migliore delle ipotesi. Sulla faccia di amici e amanti. Di politici che anche loro si fanno interessanti.
Come tutte le tendenze, sono certa, anche questa passerà; e miei cari ricomincerete a radervi!
Da Pittsburgh arrivano i bellissimi accessori per la rasatura di Studebaker Makers che vedete in foto e di cui vi consiglio vivamente di dotarvi. La barba forse vi rende più interessanti, ma punge e irrita.