#diecifoto | Alon Siman Tov

#diecifoto è una rubrica in cui ospitiamo artisti, designer, autori, musicisti, giornalisti—in pratica personaggi che riteniamo interessanti—e sbirciamo dentro ai loro telefoni chiedendo di raccontarci (e al contempo raccontarsi attraverso di esse) le 10 dieci foto più significative tra quelle che tengono al sicuro lì dentro.

Alon Siman Tov
Fashion designer di origini israeliane, vive e lavora in Italia dai primi anni ’90.
Si è occupato di progettazione tessile e collezioni uomo/donna/bambino da Enrico Coveri, ha contribuito a creare la collezione uomo di Roberto Cavalli, ha lavorato come progettista e ricercatore di tendenze, materiali e tecniche decorative da Romeo Gigli ed è stato creative director per il settore calzature da Levi’s Europa. Oggi ha uno studio di consulenza e collabora con Benetton come coordinatore creativo per la linea accessori, è coordinatore dell’area shoes & accessories allo IED Moda di Milano e nel 2001 ha lanciato il suo marchio interamente made in Italy Y.O.U. Footwear.

yourownuniverse.it
alonsimantov.com

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Il primo modello di boot che in qualche maniera ha influenzato il nostro cammino e la nostra identità come progetto Y.O.U. Footwear e abbina le miei radici di israeliano e la mia seconda vita in Italia tra design, cultura e moda.

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A Tel Aviv c’è in un posto importante per la pace. Si chiama Centro Peres per la pace ed è un palazzo incredibile, con le vetrate sul mare. Qui ho parlato in un convegno di moda tra israeliani, palestinesi ed italiani.

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La Toscana rappresenta la mia seconda vita, la vita in Italia. Ho vissuto lì diversi anni e da 14 convivo con un’italiana che è anche la mamma delle mie figlie. Andiamo spesso in Toscana e soprattutto a Volterra, dove c’è questa scultura di Mauro Staccioli, tra arte e ambiente, con la campagna sullo sfondo.

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Ho vissuto nel deserto tre anni della mia vita. È una dimensione del tutto diversa: la sensazione dell’infinito, il silenzio, la totalità e la potenza della natura sono cose che hanno una grande influenza su di me. Qui sono in Israele, dietro il Mar Morto.

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Vivo a Milano da 13 anni e uno dei miei posti preferiti è l’ippodromo per via della riproduzione del cavallo di Leonardo Da Vinci. Lo adoro e ogni tanto passo un po’ di tempo lì davanti.

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Un altro tra i miei posti preferiti a Milano è l’Hangar Bicocca. Ci vado appena posso. Amo quello spazio e quel genere di approccio all’arte contemporanea.

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Villa Panza, a Varese. Ci porto tutti i miei ospiti perché è un posto incredibile e c’è una collezione permanente con le opere di Dan Flavin.

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L’hummus è il mio cibo preferito. Trovare un buon ristorante dove si mangia l’hummus è una delle prime cose che faccio quando torno a casa.
Nella foto si vedono la tahina, l’insalata araba, cetrioli, olive… al meglio!

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Qua sono a Gerusalemme in uno shuk della vecchia città. Tre religioni mescolate: la kippah degli ebrei, la corona cristiana di Gesù, il cappello arabo.

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A Santa Fe, durante un viaggio in America: c’è il deserto, c’è la religione, c’è il colore, ci sono i sapori, c’è lo stile.

co-fondatore e direttore
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