Manuel Lima è uno dei maggiori esperti mondiali di quella disciplina al limite tra scienza e arte che va sotto il nome di “information design” e da dieci anni porta avanti Visual Complexity, un sito nato inizialmente come progetto di laurea e diventato poi il maggior punto di riferimento a livello mondiale sulle pratiche e le teorie legate alla visualizzazione dei sistemi complessi, cioè alle modalità di rappresentazione visiva più efficaci per aiutare a comprendere temi e strutture intricate, al limite del caos, dunque indispensabili in settori come l’information technology, l’economia e la finanza, la sociologia, la medicina, la divulgazione scientifica.
Dal sito tre anni fa è nato anche un libro che porta lo stesso nome—Visual Complexity: Mapping Patterns of Information—che ha venduto svariate copie in tutto il mondo ed è stato acclamato dagli addetti ai lavori come un saggio indispensabile, soprattutto per la capacità di trasformare grandi flussi di informazioni in vere e proprie opere d’arte.
Lavorando sul capitolo introduttivo di quel libro, Lima ha svolto una grandissima sulla storia di grafici e diagrammi sviluppando pian piano una vera e propria ossessione per l’iconografia dell’albero, utilizzata già tremila anni fa dagli assiri per schematizzare e riassumere le informazioni. I grafi ad albero esistono dunque da millenni ma nessuno—scoprì Lima—ne aveva mai parlato in maniera approfondita.
Dopo ulteriori, lunghe ma appassionate ricerche, ecco quindi The book of trees, che raccoglie 800 anni di cultura umana riassunta attraverso illustrazioni e grafici ad albero, dal Medioevo a oggi, tra incisioni, dipinti, libri antichi e graphic design.
The book of trees uscirà il prossimo aprile ma su Amazon si può già pre-acquistare.