Ho sempre pensato che il famoso motto di Ludwig Mies van der Rohe, less is more, fosse ancor più condivisibile quando applicato ai giochi per bambini. Il martellamento ipnotico di tutte quelle confezioni colorate che ammiccano dalle vetrine e dalle pubblicità diabolicamente piazzate nei canali tematici per i più piccoli e tra un cartone animato è direttamente proporzionale al prezzo e alla moda del momento ma inversamente proporzionale alla quantità di fantasia che servirà al bambino per giocarci e di conseguenza anche alla resistenza al tempo, alla noia, all’attenzione da moscerino tipica di ogni occhiuto pargoletto: nessun aggeggio parlante, sputafuoco, cambiacolore, spara-bolle di sapone, funzionante a pile, a molla, a ventosa, pieno di leve e bottoni, fatto di decine di piccoli pezzi ciascuno con l’incredibile capacità di sparire nel nulla nel mezzo di un salotto, nessun aggeggio di questo tipo può competere sulla lunga distanza con una scatola di mattoncini, una palla, un bicchiere di plastica, una coperta, un cucchiaio di legno “riqualificato” dal cassetto della cucina.
Tante più le caratteristiche sbandierate sulla confezione, tante più le “gabbie” che limiteranno la fantasia e accelereranno il viaggio del giocattolo verso il triste scatolone-cimitero dei giochi abbandonati (vedi Toys della Pixar).
Questo è vero anche tra i giochi più semplici, come appunto i mattoncini. Tutti quei set con pezzi speciali pensati per costruire qualcosa di specifico e particolare non reggeranno mai il confronto con l’universalità delle forme semplici: cubi, parallelepipedi, cilindri, piramidi…
Ma. C’è un ma. Che succede se poi quei brillanti e pluripremiati geniacci di Invisible Creature decidono di fare sì dei mattoncini già “caratterizzati”—in questo caso il tema sono i mostri—ma in modo tale da poterli combinare tra loro nei modi più svariati per tirar fuori una quantità spropositata di bizzarri, occhiuti, cornuti, multigambuti esseri? Succede che magari dovrai rinunciare ai grattacieli e alle casette da animare con le bestioline di plastica ma vuoi mettere la possibilità di creare potenzialmente centinaia e centinaia di mostri?
La serie di mattoncini si chiama Stack and Scare! e ci sono ben quattro differenti box a disposizione, tutti in vendita nel negozio online di questo fantastico duo di newyorkesi emigrati poco più di 10 anni in quel di Seattle, dove hanno aperto uno degli studi di grafica e design più importanti e di successo a livello internazionale ed ora, in collaborazione con Uncle Goose Toys, storica azienda americana di costruzioni e alfabeti in legno, si sono dati ai mostri.