Chineasy

Lo scorso maggio, quando uscì per la prima volta sul web, Chineasy diventò uno di quegli argomenti “caldi” che poi finiscono sugli equivoci box laterali dei quotidiani online.
L’idea, dopotutto, è geniale: insegnare il cinese attraverso un metodo “a blocchi”, utilizzando una serie di ideogrammi base coi quali poi costruire—come fossero mattoni—concetti e frasi più complesse, il tutto grazie alla magia dell’illustrazione, capace di completare gli altrimenti misteriosi segni tipici del mandarino ed utilizzando quindi lo stesso metodo che si usa coi bambini per insegnare a leggere lettere e numeri, umanizzando o trasformando in personaggi e cose familiari i simboli.

Il metodo è stato concepito dalla giovane imprenditrice taiwanese ShaoLan Hsueh, che grazie al supporto di un illustratore d’eccellenza come Noma Bar (che abbiamo avuto l’onore di intervistare giusto un anno fa e l’unico, a mio parere, a potersi cimentare con un tale livello di semplificazione dei concetti) è riuscita nell’intento di creare enorme clamore ed attesa attorno a Chineasy.

Ora però è il momento di passare al livello successivo. E da ieri è partita la ricerca di fondi—ovviamente per mezzo del solito Kickstarter— per iniziare a produrre “la ciccia”, ovvero poster, cards e soprattutto un libro.
Imperdibile, sia per chi vuole avvicinarsi alla lingua cinese sia per poter mettere in libreria un piccolo capolavoro di information design.

Un messaggio

Frizzifrizzi è sempre stato e sempre rimarrà gratuito. Si tratta di un progetto realizzato ogni giorno con amore e con impegno. La volontà è di continuare a farlo cercando di tenere al minimo la pubblicità. Per questo ti chiediamo una mano — se vorrai — con una piccola donazione. Potrai farla su PayPal.

GRAZIE DI CUORE.