Milano, Castello

#DIESELREBOOT | la papessa e gli arcani (maggiori) svelati

Milano, Castello

Ieri sera è apparsa la papessa. E visto che dietro a tutto c’è un marchio come Diesel, che ha scelto un lucidissimo pazzo come Nicola Formichetti nel ruolo di nuovo direttore creativo del marchio, non credo che la simbologia sia stata messa lì per caso.
Ma partiamo dall’inizio: lo scorso aprile Renzo Rosso annuncia l’arrivo di Formichetti, uomo d’oro (a trentasei anni chiamarlo golden boy suona un po’ ridicolo) della cultura pop contemporanea, ex-direttore creativo di Mugler, fashion director di Vogue Home Japan e del marchio, sempre giapponese, Uniqlo ma conosciuto soprattutto per il suo lavoro da stylist-quasi-deus-ex-machina di Lady Gaga.

L’intento di Rosso al momento di assumere Formichetti, come ho spiegato nel post precedente, era quello di ri-azzerare Diesel. Partire da capo. Con un reboot, come quello che si fa al computer quando si blocca. Scompigliare le carte in tavola per ricominciare a divertirsi.
O meglio scompigliare i tarocchi. E qua torniamo alle simbologie.

Milano, Colonne di San Lorenzo

Nei tarocchi la papessa è un arcano maggiore (per farla breve: gli arcani maggiori sono le carte più importanti) ed è associato al numero 2. Che è il numero dell’altro. C’è l’1, che è appunto l’uno e l’unico. E il due è l’altro. L’opposto. L’alternativa. E in tutte le grandi religioni, soprattutto quelle orientali (ma—leggere un saggio illuminato come Oltre il cristianesimo di Marco Vannini, edito da Bompiani, per credere—non c’è poi molta differenza tra buddismo, induismo e cristianesimo mistico) due è male. Sempre. Gli opposti, nonostante si dica spesso il contrario, non creano equilibrio ma squilibrio. E lo squilibrio è male. L’illuminazione (o la vita eterna, se vuoi chiamarla così) dopotutto è sempre un ritorno all’uno.

E Formichetti, al suo esordio con il progetto #DIESELREBOOT, si gioca subito la carta del due. La papessa. Che è conflitto e alternativa. Ma che per la Cabala è anche la carta del sapere e della creazione (da uno a due, come le cellule che si sdoppiano). E la spara sui muri di Milano lanciando un messaggio che è molto più di quel che potrebbe sembrare al babbano distratto: Diesel, simbolicamente, è alla ricerca dello squilibrio, terreno fecondo per la creazione (e la creatività) Che inizia, forse, da una resurrezione: I resurrect the destructed, c’è scritto. Resta da vedere chi è, quel destructed. Viviamo in un mondo di macerie—politiche, economiche, soprattutto culturali—quindi i candidati sono molti.

Nel frattempo è nato un blog, dieselreboot.tumblr.com, dove un Formichetti con pettinatura à la Bela Lugosi chiede ai viaggiatori del web che passano di lì di lasciare un segno.
A che pro non è ancora chiaro. Ma pian piano arriveranno altre “missioni”. Tipo videogame. O setta.
E staremo a vedere quale sarà la prossima carta.

Milano, Navigli
Milano, Largo La Foppa
Milano, Castello
Milano, Colonne di San Lorenzo
Milano, Navigli
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