Momonsters

Da queste parti si parla poco di toys, innanzitutto perché tra noi non ci sono grandi appassionati del fenomeno ma anche e soprattutto perché quello dei designer-toys è un micro-mondo tanto complesso ed affollato—pieno di nuove uscite (il primo paragone che mi viene in mente è con l’universo delle sneakers, altra ossessione da young adulds—o chiamali, se vuoi, bambinoni), personaggi, edizioni speciali e limitate, variazioni anche minime di un modello che mettono in gioco intere campagne stampa e vendita—che bisognerebbe dedicargli un sito specializzato. E infatti ce ne sono tanti e lì ne sanno molto più di noi di artisti come Kaws, Dalek, Eaton, Steven Lee & Raymond Choy…

Ma Giovanni Motta, l’artista che ha disegnato il simil-Yoda ed il melmoso personaggio che ricorda vagamente il Bimbo Fango di Ratigher, è un outsider in fatto di mostri da collezionare e questo lo rende immediatamente un’anima affine alla nostra.

Veronese, classe 1971, Giovanni Motta viene dalla pittura e dalla scultura e con i suoi Momonsters, realizzati in collaborazione con la storica azienda di ceramiche Bosa è alla prima esperienza in fatto di toys.
L’universo di ispirazioni è evidente: si va da Star Wars ai fumetti giapponesi, passando per artisti come Murakami e Dalek (e forse anche Ratigher?).

Oltre ai modelli in ceramica, disponibili nelle misure jumbo e standard ed in tante varianti, c’è anche un’edizione limitata in bronzo ed una (quella di copertina) realizzata sparando vernice alle sculture con una pistola ad acqua.
Julian e Red Atomic—così si chiamano i due personaggi—si possono acquistare direttamente online.

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