A Granada per la prova di Renault Clio Sporter e Renault Clio RS

E’ una gelida alba di metà marzo quando parto dall’aeroporto di Bologna, con la speranza che mi accolga una Granada calda e primaverile, ma appena scesa dall’aereo mi rendo conto che l’Andalusia è sferzata da un vento freddo, che contrasta col sole alto nel cielo azzurrissimo.

Sono nel profondo sud della Spagna, proprio qui a Granada la casa automobilistica Renault ha deciso di organizzare il test drive delle sue due nuove nate, Renault Clio Sporter e Renault Clio RS.
La scelta di questa splendida città non è stata casuale, qui si percepisce quello spirito passionale, vivo e ardente tipico della Spagna ma anche dell’Italia, che è proprio lo stesso spirito che contraddistingue le linee e le prestazioni di queste auto.

Foto di Michela Balboni

La prova ha subito inizio, mi metto alla guida di una fiammante Renault Clio Sporter color rosso acceso, la versione familiare della famosa utilitaria francese.
In un susseguirsi di curve e rettilinei, attraverso un paesaggio dominato dalle cime innevate della Sierra Nevada, mi rendo conto che questa auto si guida da sola e mi fa dimenticare la stanchezza del viaggio, mentre guardo assorta il panorama mozzafiato in direzione Montefrìo, minuscolo paesino bianco ottico arroccato su un’altura e sferzato dall’instancabile vento.

La versione Sporter è un’auto pratica, una wagon dalle dimensioni compatte, che offre il design di una berlina e la capacità di carico di una familiare, dotata di sistema Start/Stop per ridurre i consumi e ricca di equipaggiamenti di serie come il Parking Radar con camera, l’ideale per chi, come me, ha distrutto la sua povera auto tra paletti e marciapiedi!
La guida è fluida e rilassante, adatta a chi si muove spesso per lavoro o per viaggiare e deve affrontare anche lunghi spostamenti.

Foto di Michela Balboni

Si fa presto sera, continuerei ad avventurarmi per ore tra i paesini nascosti e le colline verdissime, ma mi aspetta la visita a quello che viene (giustamente) ritenuto il simbolo stesso di Granada: l’Alhambra.
Granada, come molte altre città dell’Andalusia, raggiunse il suo massimo splendore durante il regno musulmano, dal quale abbiamo ereditato numerosi monumenti, tra cui appunto l’Alhambra, una vera e propria città in miniatura progettata come corte reale e roccaforte militare tra il XIII e il XIV secolo.
Al suo interno vivevano re, concubine, schiavi, militari e artisti, e passavano le proprie giornate tra le mura rosse di questa fortezza, tra splendidi giardini, ricchi palazzi, moschee, scuole e botteghe.

Foto di Michela Balboni

Le pareti e i soffitti di ogni stanza raccontano la storia di un tempo passato, facendomi immergere in un sogno da mille e una notte scolpito in bassorilievo nelle lettere arabe che narrano di leggende, proverbi e antica saggezza. Ogni finestra regala al visitatore lo scorcio di una città illuminata nella notte, e mi ritrovo a pensare a quello stesso panorama, che ammiravano secoli fa i fortunati abitanti di questo palazzo reale.

Dopo la cena nel modernissimo ristorante panoramico del Centro Cultural Caja Granada vado a dormire col pensiero di ciò che mi aspetterà l’indomani: la tanto attesa prova su pista nel circuito di Guadix.
Già, perché non ho ancora guidato la versione sportiva di Renault Clio, il modello RS 200CV, che mi aspetta parcheggiata fuori dall’hotel il mattino seguente.

Foto di Michela Balboni

Appena metto in moto sento subito la potenza del motore, il cui rombo è amplificato dal risuonatore di cui è dotata quest’auto.
Renault ha messo tutta la sua esperienza nell’ambito delle corse nei rally in questa vettura, creando tre modalità di guida: Normal, Sport e Race. Un’auto dal look aggressivo, anche negli interni: sedili sportivi con rifiniture rosse, cinture di sicurezza anch’esse rosso fiammante, volante in pelle, pannello centrale in alluminio e design aerodinamico.
Un’auto pratica e versatile, in cui divertimento e prestazioni si abbinano sempre a comfort e sicurezza.

Foto di Michela Balboni

Dopo un’ora di guida eccoci finalmente al circuito di Guadix, isolato tra campi infiniti ai piedi di monti bianchissimi, un paesaggio che non mi stancherei mai di guardare.
Devo dire che la mia prestazione su pista è stata alquanto scadente… il proverbio donna al volante, pericolo costante si è rivelato fondato, dopo tre giri in cui non ho osato superare mai i 120 km/h sono stata costretta a salire a bordo come passeggera, ed ecco che ho capito in cosa consiste l’adrenalina data dalla velocità di un’auto da corsa: il decollo di un aereo al confronto non mi farà più paura!

Foto di Michela Balboni

Tra accelerazioni mozzafiato, frenate improvvise e curve cieche ho terminato questo test drive (dal mio punto di vista di una persona non avvezza ai motori), devo constatare che la guida di entrambe queste auto mi ha divertita, sono sicuramente molto differenti come funzionalità e come target, ma entrambe rispettano alti standard qualitativi, senza dimenticare l’estetica e il design, richiamando sicuramente anche un pubblico giovane e perché no, perfino qualche femminuccia come me.

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