Ligne Roset | 40 anni di Togo

La storia della maison Ligne Roset inizia nel 1860 quando il capostipite della dinastia Roset, Antoine, si trasferisce da Bugey — nella regione del Rodano, Sud-Est della Francia, non lontano dal confine con la Svizzera — nella vicina Montagnieu ed installa sulle rive del fiume La Brivaz la sua segheria.
La località è strategica: il fiume muove le pale che alimentano l’intero processo produttivo e i boschi alle pendici delle Alpi, poco lontano, forniscono la materia prima, il legno.

Da artigiano Antoine ha un’intuizione. Diversificare la produzione. Con l’aiuto di suo figlio Emile inizia ad utilizzare il legno lavorato nella sua piccola azienda per realizzare bastoni da passeggio e manici da ombrello nonché gambe per le sedie, scoprendo fin da allora quella che sarà poi la vera vocazione dell’azienda: l’arredamento.

Negli anni ’50 lo stabilimento, che ormai conta decine di dipendenti, passa in mano a Jean, figlio di Emile e nipote di Antoine, che approfitta delle grosse commissioni statali della Francia post-bellica per “dirottare” la produzione verso mobili destinati al settore pubblico (uffici, scuole, ospedali, ospizi). Per almeno un decennio sarà questa l’attività principale della famiglia Roset, prima dell’ennesima intuizione — stavolta il merito è dei fratelli Pierre e Michel, figli di Jean (siamo già alla 4ª generazione) — che spinge l’azienda verso il settore privato.

Appassionati di design, i due iniziano a collaborare con architetti e designers e nel 1973 gettano le basi di quello che poi diventerà un vero e proprio impero mondiale, aprendo il primo negozio monomarca Ligne Roset e diventando di fatto il primo produttore di mobili francese ad avere in mano l’intera filiera: materie prime, fabbricazione, vendita.
Lo stesso anno, su progetto di Michel Ducaroy, architetto che collabora con Ligne Roset fin dal ’54, nasce quello che diventerà il prodotto-icona dell’azienda: il divano Togo, protagonista quest’anno di una serie di iniziative per festeggiare il quarantennale di un simbolo dell’home design.

Pubblicità vintage del divano Togo

Togo ha avuto l’invidiabile onore di diventare, da pezzo di design a pezzo di Storia del Design, entrando a far parte di quel ristretto club degli immortali del quale fanno parte progetti diventati vere e proprie pietre miliari del settore. Prodotti che vanno al di là delle mode e, al contempo granitici e flessibili, hanno la capacità di entrare in qualsiasi tipologia di ambiente — dal più avanguardista in giù — e diventarne immediatamente protagonisti, esaltando, trasformando o addirittura ribaltando il modo in cui vanno “letti” i mobili tutt’attorno.

l'azienda nel 1900

Oltre al divano Togo, Ligne Roset continua a presentare ogni anno le sue collezioni che vanno dalle sedute alle librerie, dalle scrivanie agli accessori da ufficio, dall’illuminazione ai tavoli da pranzo, dai letti ai tappeti, dai vasi all’arredamento per il giardino.
Oggi, con più di 200 negozi monomarca ed oltre 1500 punti vendita autorizzati in tutto il mondo, Ligne Roset è una potenza internazionale.

Ai fratelli Pierre e Michel si sono aggiunti i loro figli (5ª generazione) Olivier ed Antoine, quest’ultimo omonimo del fondatore, ed oltre a continuare ad espandersi e a collaborare con decine di progettisti — affermati o appena usciti dalle scuole di design — per lanciare nuovi prodotti, lavorano fin dai “non sospetti” anni ’70 in maniera eco-sostenibile studiando pezzi facili da disassemblare e riciclare, utilizzando colle facilmente rimovibili e cercando di ottimizzare il trasporto dei prodotti, tanto che sono tra i pochi a poter vantare (o a non doversi vergognare, dipende dai punti di vista) di non essere coinvolti in alcun modo nella distruzione delle foreste del Sud America, dell’Africa e dell’Asia Meridionale.

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