Dopo aver scoperto che nei mercatini dell’usato si buttano via ore a disfare vecchi maglioni di lana per recuperarne i fili e rivenderli in gomitoli (per approfondire sull’argomento e scoprire dove vanno a finire i vestiti usati in Italia, ti consiglio la puntata di qualche giorno fa di Fuori Tg, inserto del Tg3) la designer inglese Imogen Hedges ha cercato e trovato una soluzione, dimostrando uno spirito – più che da designer – da inventore o ingegnere: trovo il problema, invento una macchina che lo risolva, approccio che in un mondo virtuale di applicazioni che fanno di tutto e di tecno-entusiasti convinti che sia nei bit la soluzione a tutti i mali del mondo ci ricorda che manualità ed ingegno sono ancora lontani dal pensionamento…
Il telaio di una vecchia bici, un bollitore, una resistenza e qualcuno che pedali, ecco il necessario per costruire la un-knittig machine, presentata appena qualche giorno fa all’Università di Kingston, a Londra, selezionata tra i migliori progetti degli studenti.
Il funzionamento della macchina, che aiuta a riciclare materia prima ed è a sua volta costruita con materiali di recupero, è piuttosto semplice: guardati il video.
[via WebUrbanist, su segnalazione della nostra Ilva Beretta, che conosce la mia passione per il knitting]