Del bel progetto (partorito da due belle teste femminili) che sta dietro al brand NA’AT, nome Maya ma artigianalità italiana, avevo parlato (qui) prima dell’estate.
Ricordate? Guya Manzoni e Samanthakhan Tihsler realizzano i loro capi utilizzando tessuti provenienti dalla “banca del tessuto” (un progetto che Isola della Moda porta avanti dal 2009), una “strategia della sardina” ante litteram, tra aziende tessili italiane e piccole imprese di moda, che permette di recuperare materiali prodotti in Italia, inutilizzabili da grandi aziende e grandi brand, per il limitato quantitativo o perché “fuori collezione”.
Quella che vedete nelle immagini è la collezione FW2012/13. La donna di NA’AT è diventata così sinuosa e sensuale, che sarà difficile resisterle!