http://www.youtube.com/watch?v=Muz1OcEzJOs
«L’avidità, non trovo una parola migliore, è valida, l’avidità è giusta, l’avidità funziona, l’avidità chiarifica, penetra e cattura l’essenza dello spirito evolutivo. L’avidità in tutte le sue forme: l’avidità di vita, di amore, di sapere, di denaro, ha impostato lo slancio in avanti di tutta l’umanità.»
Parola di Gordon Gekko.
Facile, ma forse un po’ ipocrita, scagliarsi contro gli (anti)ideali di Gekko (che tra l’altro si ispira al vero speech tenuto dallo speculatore Ivan Boesky agli studenti dell’università di Berkeley nell’86; lo stesso anno Boesky venne arrestato per insider trading): come dice Diddo, artista concettuale già noto per provocazioni quali i gioielli a forma di armi o le bare “rilassanti”, l’avidità è ìnsita nel nostro DNA, anche se le forme che assume sono a volte quasi ineffabili.
Se è semplice intuire l’avidità di potere in una classe politica che non vuol rinunciare alle poltrone o quella di denaro in chi lavora con i soldi degli altri, non è sempre così facile capire che sotto ad un dolce mammone si cela una spietata avidità di affetto e, lasciatelo dire da un assiduo frequentatore di parchetti pieni di bimbi (detta così suona male ma ci vado in veste di papà…), i pargoletti sono tra le creature più avide che possa capitarti di incontrare: avidi di attenzioni, di tempo, a volte di cibo; soprattutto avidi di cose, in special modo quelle degli altri.
Cosa propone dunque Diddo per curare l’avidità?
Ovviamente l’ennesima provocazione: un kit in edizione limitatissima con una siringa placcata d’oro ed una boccetta di inchiostro utilizzato per stampare le banconote, ottenuto sminuzzando ben 10.000 dollari ed estraendo chimicamente la sostanza.
Dopo la galleria di immagini il video del making-of.