Che c’è da dire sui costumi da bagno?
L’importante è che non siano fatti di un qualche tessuto sintetico fabbricato in Corea del Nord ed imbevuto di Napalm e che quando lo indossi la gente possa voltarsi a guardarti o non voltarsi a guardarti o non accorgersi proprio di te. Che tu sia un capolavoro della natura, uno scherzo del demonio o semplicemente una che vuole passare inosservata, un buon costume sarà quello che asseconderà i tuoi desideri, purché siano realistici.
Beth Richards è una nuova linea di costumi fondata dall’omonima designer canadese, al debutto proprio in questa primavera/estate con una collezione in vendita su Net-a-porter ed ispirata alle icone (femminili e d’altri tempi, vicini e lontani: Brigitte Bardot, Audrey Hepburn – ma si farebbe prima a dire cosa non è ispirato alla Hepburn in questi ultimi anni – Kate Moss, Cindy Crawford; simboliche: croci e rettangoli neri stile censura anche se qualcuno, dopo aver letto il mio pippone semiologico, dovrebbe spiegare alla Richards che questi si chiamano appunto simboli e non icone).