Magnolia & La Santeria: la Milano che vorremmo vedere più spesso

C’è un posto a Milano in cui si bevono i cocktail nei boccacci (dove sicuramente anche tua mamma o tua nonna metteranno marmellate e sughi vari) e dove le persone si incontrano, si salutano, si abbracciano, sorridono. Dove se vuoi puoi far merenda o bere una birra, puoi ascoltare un vinile o guardare una mostra, puoi star tranquillo in un cortile che se ti guardi intorno sembra di essere in un paese sperduto, dove l’aria è quasi limpida tante sono le piante (vere e verdi) che ti circondano. Questo posto è La Santeria ed è stato tirato su da un gruppo di persone che hanno probabilmente la qualità più importante che si possa avere: l’idea brillante.

La Santeria

Una di queste persone è Andrea Pontiroli, ragazzo barbuto che se Simone lo incontrasse dovrebbe farlo passare (secondo la legge universale dei barbuti), nato grafico ma oggi project music manager di Godzilla Market (prima Saphary Deluxe, ufficio stampa, booking e management), project manager de La Santeria e direttore artistico di uno dei punti nevralgici di Milano, il Magnolia, che se non sai dove andare è lì pronto ad accoglierti, che se vuoi berti un’ottima birra alla spina senza spendere i classici 6 euro milanesi è il posto giusto, che se vuoi sentire quel gruppo emergente che non fa date nella tua città qui, presto o tardi, salirà sul palco. Andrea è stato chiamato a progettarlo nel 2005, proprio mentre cercava di metter su una sua idea, «la proposta giusta al momento giusto» mi racconta mentre bevo una birra artigianale (non chiedete birre commerciali che in Santeria sono bandite), che ha sempre avuto questa inclinazione nel voler fare qualcosa di innovativo per Milano, perchè «sono le cose apparentemente più semplici e diverse che mancano».

Circolo Magnolia

Abbiamo parlato di com’è nato il Magnolia, di quando era «un posto dimesso nel verde dell’Idroscalo che abbiamo rifatto tutto, lavorando per i primi mesi senza nessun tipo di ritorno economico ed iniziando solo dopo ad avere contratti e gente che veniva a far serata»; ed oggi il Magnolia rappresenta a Milano una realtà fuori dal comune, arrivando a contare 450.000 presenze nell’ultima stagione. Un posto differente perché propone ogni giorno una serata diversa: dal twist & shout al reggae, dalla dubstep al jazz, dall’heavy pop al rock, dal metal alla drum’n’bass, e ne sto parlando così ardentemente perché mi chiedo, se lo è chiesto Andrea anni fa e dovremmo chiedercelo tutti: perché mancano posti del genere? Posti diversi dalla massa depressa di alcuni locali, posti in cui nella maggior parte dei casi si entra gratis, posti in cui puoi guardare un film il sabato pomeriggio e un live la mattina, seguire corsi di marketing, musica, scrittura creativa, posti in cui se hai bisogno di affittare una scrivania con connessione, telefono e fax per poco tempo e ad un prezzo ragionevole puoi (si chiama coworking ed è un servizio che trovi sempre in Santeria).

La Santeria

Non che non ci siano posti così, ma ce ne sono pochi. Troppo pochi. Non ci bastano. Perchè? «Fondamentalmente a Milano non c’è preparazione» dice Andrea, che lo scrive anche sul suo blog dicendo che qui mancano gli spazi, i tempi d’impiego, mancano i trasporti, ma non è sempre una questione di soldi perchè se hai un’idea la porti avanti senza pensare a come andrà, se andrà, se stai facendo la cosa giusta oppure no, perchè se no nulla verrebbe fatto. Non solo lui (e ci tiene a sottolinearlo) ma una schiera di videomaker, vj, uffici stampa, fotografi, ingegneri, tecnici audio e luci, elettricisti, fornitori e persone che ogni giorno lavorano con lui e che permettono di far crescere posti come il Magnolia e La Santeria. Persone come Andrea che si alzano la mattina («relativamente presto, dipende da che ora ho finito di lavorare la notte prima») e portano avanti dei progetti, organizzano serate, prendono contatti con gruppi emergenti e non, il tutto per arrivare ad aprire le porte del locale e farti entrare, farti sentire a casa e farti passare serate memorabili.

Ma non fare troppo tardi che la mattina dopo c’è il matinée in Santeria e se non vai sei proprio un bauscia.

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