Dopo il colpo di fulmine della scorsa stagione, mi sono ritrovato più volte a pensare a cosa avrebbero potuto fare i ragazzi di TShirterie per la collezione successiva: più o meno quello che succede ad alcune bands che, dopo un esordio fulminante, sentono le pressioni di critica e pubblico, pronti ad aspettarli al varco del secondo fatidico disco per la conferma del talento o l’etichetta di meteora.
Già dalla scelta del nome, piuttosto in understatement per chi fa non-solo-t-shirts-meravigliose (troverai camionate di brands dal nome altisonante che poi, effettivamente, fanno proprio solo t-shirt, di quelle niente-di-speciale-che-ti-aspettavi?), bisognava capire che i TShirteriers non sono tipi da crisi isterica, ma semplicemente persone che hanno avuto il dono, sanno come usarlo e proseguono per la loro strada – un filo rosso come le modelle pel di carota che hanno scelto per il loro lookbook, fotografato da un bravissimo Alessandro Furchino – che in un modo o nell’altro si rivelerà quella giusta.
E la SS2012 è appunto una conferma.
Molto di più, anzi, viste le porte che si aprono anche grazie al legame sempre più stretto tra la linea di abbigliamento e quella, parallela, di gioielli: Unique.
Se ogni capo racconta una storia, mettici un gioiello e la storia prenderà vie inaspettate. Nel caso di TShirterie lo “scambio culturale” è totale, con i bijoux che entrano nelle tees e viceversa, in un meta-discorso che non è semplice parlarsi addosso, ma un raccontare l’estetica attraverso i materiali. E viceversa.