Avere le pareti di casa tappezzate con carte da parati come quelle di Flat Vernacular significa innanzitutto dover rinunziare ad alcolici ed abbuffate a meno che non si abbia un pedigree da habitué di nausee ossessive e allucinanti.
D’altra parte gli eventuali pupetti che scorazzano per la casa saranno felici di mettersi ad elencare ogni singola illustrazione indicandola con il ditino (zucca, dinosauro, bicicletta, torta, macchina, ombrello…) e magari di arricchire l’apparato iconografico delle pareti disegnando, non visti, un leone con gli occhiali o un gatto nero che piange (questo lo dico per esperienza personale).
