Come scrive il mio amico Bollett di UrbanCamou, dove ho scoperto questo sito, The Coveteur è come The Selby ma forse (forse) anche meglio.
Lo sguardo di Erin Kleinberg (fashion designer) e Stephanie Mark (fashion editor) sembra molto più incuriosito, per deformazione professionale, dai guardaroba piuttosto che dal design e dalla confusione ubercool che tanto attrae Todd Selby e la navigazione all’interno delle gallerie di immagini è in effetti molto più (fashion)funzionale.
L’obiettivo finale, ad ogni modo, è lo stesso: entrare nelle case giuste dei personaggi giusti e soddisfare l’appetito morboso di schiere di design voyeurs.
Per farsi immortalare dall’obiettivo di The Coveteur credo che valga comunque l’ironico decalogo How To Get The Selby In Your Place…