Nel giardino di casa dei miei c’era un salice piangente (che nome poetico per un albero…) che se avesse avuto la parola mi avrebbe mandato a quel paese senza troppi problemi visto che mi attaccavo continuamente ai rami per fare Tarzan e salti pazzeschi. In optional: distorsioni, graffi, piccoli ematomi… Il giardino era in discesa (per questo non so giocare a calcio). Ma visto che da foglie e corteccia del salice si ricava il principio attivo dell’Aspirina ed io ho tempi di guarigione incredibili, credo che passare così tanto tempo sotto al suo cupolone piangente mi abbia fatto bene.
Come forse farà bene ai didietro di chi userà la sedia upside down, creata dalla designer olandese Floris Wubben in collaborazione con l’artista Bauke Fokkema, suo connazionale, e realizzata capovolgendo il tronco di un salice ed utilizzando le liane per le gambe.
In casa mia non ce la vedo ma mi piacerebbe vederne una versione vissuta, con piante infestanti che avvolgono le gambe e si fanno strada tra le fessure del tronco.