Se ti chiami Satomi farai fatica, qui in Italia, a far dimenticare il lillaceo tastierista capellone – il vero rubacuori di Kiss Me Licia, altro che il biondo-rossochiazzato Mirko – dei Beehive.
Ma se fai gioielli come questi l’effetto lo voglio avrà sicuramente la meglio su Baby I Love You che nel frattempo si sarà messa in play a loop continuo nella testa, complici lacrimose attività elettriche dalle parti dell’amigdala.
Tutto questo lo so per certo dato che lo sto sperimentando proprio in questo momento, mentre la mia signora, canticchiando, sta già organizzando il futuro matrimonio o un secondo fidanzamento: semplici scuse, entrambe, per avere al dito uno degli anelli di Satomi Kawakita.