Questo post è l’eccezione. Quella che conferma la regola. E la regola – che ci siamo dati negli ultimi tempi – è di non parlare più dei tanti, troppi brands che, spuntando come funghi (alcuni commestibili altri meno) dal fashion-sottobosco, si autopropongono come lauti pasti di creatività ed originalità ma che a ben guardare non sono che piatti unici preparati con un solo ingrediente: t-shirts.
Belle le t-shirts, le t-shirts sono il foglio bianco degli ultimi anni, le t-shirts come carta d’identità del proprio essere e bla bla bla. Bene. Bravi tutti.
Ma poi le carte d’identità si rivelano fotocopie e i fogli bianchi a volte è meglio che restino tali.
E per un brand che fa le cose come si deve ce ne sono decine che annaspano dietro ma che si presentano come sprinter da record del mondo. Quindi ridurremo drasticamente i marchi only t-shirts/felpe su Frizzifrizzi.
Torniamo all’eccezione: quelli di Impure, da quando li conosco, so che fanno le cose per bene, ma la loro nuova collezione SS2011 non la segnaliamo perché sono italiani, né perché partecipano al progetto Impatto Zero di Lifegate ma semplicemente perché hanno scelto il nostro contributor-quando-ne-ho-voglia / illustratore-rockstar-che-fa-lo-splendido-con-le-colleghe-straniere Mklane come modello (oltre che come creative director del brand).
E non me ne vogliano gli altri (più bravi) protagonisti della campagna scattata in giro per Roma…